É meglio fare il Cammino di Santiago da soli o in compagnia?
Il Cammino di Santiago è un’esperienza unica e irripetibile, da vivere in profondità, assaporandone tutti gli aspetti e le emozioni. La scelta se fare il Cammino di Santiago da soli o in compagnia è strettamente legata alle motivazioni che spingono ognuno a intraprendere quest’avventura.
Se non sei ancora certo del perchè fare il Cammino di Santiago o se la decisione di partire dovesse essere legata a un avvenimento che ti ha destabilizzato, probabilmente la scelta giusta è fare il Cammino da soli. Si avrà così una possibilità maggiore di riflettere e scoprire le ragioni di questo viaggio e seguire la propria strada.
Capita spesso d’imbattersi in forum o annunci di persone in cerca di compagni per il Cammino e questo fa intuire quanto a volte sia difficile superare il timore d’intraprendere un percorso così lungo da soli.
«Il Cammino è come la vita, devi lasciarti sorprendere a ogni passo. Il Cammino dev’essere fatto dalla solitudine di ognuno, in compagnia del mondo intero».
(Anonimo)
Fare il Cammino di Santiago da soli

Partire da soli può sembrare troppo per alcuni, ma effettivamente soli non si è mai, a meno che non si cerchi con insistenza la solitudine. Spesso coloro che partono per il Cammino hanno anima e mente aperte e sono inclini alla socializzazione e alla condivisione. Se anche non lo fossi all’inizio, probabilmente lo diventerai successivamente!
Potresti trovarti nella situazione di non voler fare a meno della compagnia di alcune persone conosciute in Cammino e, di conseguenza, dover scegliere se proseguire da solo o meno. Ognuno ha le proprie motivazioni per fare il Cammino, ma sono pochi coloro che decidono e perseverano nell’intenzione di starsene per conto proprio. Anzi, talvolta dovrai “pretendere” un po’ di spazio per te stesso!
Intraprendere il Cammino da soli potrebbe essere la soluzione migliore per sentirsi davvero liberi e non essere quindi condizionati nelle scelte. Ogni giorno ti capiterà infatti di dover prendere delle decisioni, alcune banali altre più complesse: qualora tu decidessi di partire in compagnia, dovresti quindi, inevitabilmente, mediare e scendere a compromessi.
La necessità di giungere ad una scelta che soddisfi entrambi non è da considerarsi automaticamente in maniera negativa e la presenza di qualcuno al nostro fianco ha sicuramente i suoi aspetti positivi, come vedremo nel prossimo paragrafo. Tuttavia, rischieresti di perdere l’occasione di vivere l’esperienza del Cammino nel suo pieno significato, ovvero quello di percorso personale ed interiore.
Fare il Cammino di Santiago con un amico
Vivere un’esperienza di molti giorni con una persona, presuppone che l’unione e l’affiatamento tra te e il tuo accompagnatore siano forti, perché presto le divergenze arriveranno. Dalle più ovvie, del tipo “Ci fermiamo a pranzo per il menu del pellegrino o panino low cost?”, oppure “Facciamo un giro della città o restiamo in albergue a riposare?”, fino alle più difficili, come per esempio “Il mio amico si è infortunato e gli sono stati prescritti 5 giorni di riposo: lo aspetto o continuo?”.
Certamente partire con un amico è rassicurante, confortante: i normali timori iniziali verranno ripartiti in due e si è certi di poter contare su una spalla in caso di problemi. Inoltre potrebbe essere un’esperienza che lega per la vita, un ricordo fortissimo ed emozionante che ti farà brillare gli occhi di gioia.
Due cuori in viaggio verso Santiago

Questa è certamente una soluzione che va ponderata con attenzione. Se è certo che andare senza il partner sarebbe una prova dura per entrambi (la distanza prolungata potrebbe essere complicata da gestire e un po’ di gelosia non si può escludere considerate le occasioni per nuove conoscenze che il Cammino può offrire), camminare insieme potrebbe rivelarsi un esame durissimo per molte coppie, soprattutto se non sufficientemente rodate.
La convivenza ventiquattro ore al giorno, le eventuali nuove conoscenze e gelosie sottoporrebbero l’unione a dura prova! Ovviamente potrebbe anche accadere l’esatto contrario: un cammino in coppia potrebbe anche essere una sfida che, se superata, cementerebbe e valorizzerebbe un’unione per molto tempo.
Quello che a nostro avviso farà la differenza sarà il rispetto dello spazio personale di ognuno, riconoscendo all’altro la possibilità di camminare e socializzare con altre persone senza necessariamente passare tutto il tempo insieme.
Inutile dire che la fiducia nell’altro riveste un ruolo decisivo. Chi ha fatto il Cammino in coppia, può aver vissuto un consolidamento della propria relazione, altri invece, sono partiti in coppia e arrivati a Santiago con partner differenti! 😉
Partire con la famiglia
Affrontare questa meravigliosa esperienza con la famiglia non è una cosa che avviene poi così raramente! Il Cammino di Santiago con i bambini (è consigliabile abbiano almeno tre anni) potrebbe essere per loro e per i genitori un’avventura colma di esperienze positive e una fonte di valori fondamentali da trasmettere ai propri figli.
Inoltre, le famiglie con ragazzi più grandi potrebbero condividere con loro, magari in un’età difficile come l’adolescenza, momenti di unione familiare difficili da creare nella quotidianità. Chiaramente, come accenniamo nell’articolo «Il Cammino di Santiago è per tutti«, bisognerebbe considerare alcuni aspetti organizzativi, come la pianificazione delle tappe (che presumibilmente dovranno essere più corte) e la tipologia degli ostelli a cui rivolgersi, regolandosi di conseguenza.
Anche uno zaino per trasportare i bambini piccoli è un’opzione da non sottovalutare, considerando che l’autonomia di un bimbo è ovviamente limitata. Nonostante queste ovvie restrizioni, sarà per loro un viaggio divertente e assolutamente stimolante, molti pellegrini saranno certamente lieti di scherzare e giocare con loro lungo il Cammino e riceverai senz’altro tutto l’aiuto possibile sia dai pellegrini stessi che dagli hospitaleros.
Altro consiglio che vogliamo darti è quello di abituare preventivamente i tuoi figli all’escursionismo, portandoli talvolta con te durante l’allenamento (puoi approfondire l’argomento nell’articolo su come prepararsi al Cammino di Santiago). Nel caso in cui i bambini non ce la facessero troppo stanchi per proseguire, tieni a portata di mano il numero di un servizio taxi e/o quello di una società di trasporto zaino.
Il Cammino di Santiago in gruppo

E se si partisse per il Cammino di Santiago in gruppo? È una soluzione che potrebbe essere presa in considerazione solo qualora i membri siano così affiatati da poter accettare di separarsi temporaneamente. Cosa si intende? Per esempio, durante il Cammino spesso accade che si formino o si disfino, anche rapidamente, dei piccoli o grandi gruppi: è perfettamente normale tra persone partite sole o in coppia.
Se invece decidessi di partire in gruppo da casa, la parola chiave dovrà essere flessibilità: è importante che i membri del gruppo non ritengano un problema separarsi temporaneamente per fare tappe differenti anche solo per un paio di giorni. Camminare insieme può essere piacevole, ma non dovrebbe essere un obbligo: solo ragionando in quest’ottica, il gruppo diventerà un punto di forza!
Un consiglio che ci sentiamo di darti (sembrerà banale ma per esperienza diretta ti diciamo che non lo è affatto! ;)) è quello di far stare in cima al gruppo chi cammina più lentamente, in modo che sia lui o lei a dettare l’andatura. Il rischio sarebbe infatti quello di lasciare spesso la persona più lenta indietro trovandosi prima o poi, inevitabilmente, di fronte a spiacevoli situazioni di “separazioni obbligate” difficili da evitare.
Se non dovessi riuscire a gestire bene queste dinamiche, il gruppo potrebbe rappresentare un limite importante, perché si creerebbe un circolo chiuso di persone che inibirebbe le nuove conoscenze e la meraviglia di approcciare persone particolari che si incontrano solo lungo il Cammino di Santiago.
Il problema si potrebbe presentare anche con una comitiva formatasi durante il Cammino, ma un gruppo che parte già formato da casa rischia di accentuare queste dinamiche a causa dei rapporti preesistenti.
E se partissi con un viaggio organizzato?
Un’altra alternativa a fare il Cammino di Santiago da soli è quella di affidarsi a enti, associazioni o agenzie che pianifichino per te quest’avventura, quindi in sostanza ricorrere al cammino organizzato. Nonostante non vi sia alcuna regola che stabilisca se tu stia facendo il Cammino in maniera “giusta” o “sbagliata”, crediamo che solo tu possa decidere se optare per questa soluzione e quanto sia compatibile con le tue motivazioni.
La nostra opinione è che ciò che contraddistingue il Cammino è la fatica quotidiana e l’appagamento che proverai superando queste prove. Alcuni imprevisti appariranno inizialmente insormontabili, ma a poco a poco ti stupirai di quanto possano essere risolvibili nelle maniere più imprevedibili e originali, anche grazie all’aiuto delle persone più inaspettate.
Per questo affrontare da soli, almeno inizialmente, le incognite poste dal viaggio è secondo noi una parte irrinunciabile dell’esperienza: la consapevolezza di potere contare solo sulle proprie forze permette al pellegrino di apprezzare in maniera profonda quello che è il significato ultimo del Cammino, ovvero lo sforzo personale per raggiungere il traguardo finale. Un’organizzazione troppo capillare potrebbe precludere la sorpresa di queste meraviglie, sottraendo una parte fondamentale al Cammino. È dall’imprevedibile che scaturisce l’incanto.
In ogni caso, se l’approccio solitario al Cammino di Santiago ti spaventa tanto da inibirti la possibilità di partire, potresti provare questa soluzione come “apripista” in previsione di un futuro Cammino tutto per te!
Il Cammino a quattro zampe

Il Cammino di Santiago con il cane sarà sicuramente un’esperienza speciale. Infatti il tuo fedele amico a quattro zampe sarà entusiasta di passare ogni giorno tanto tempo in mezzo alla natura in compagnia di altre persone, che ovviamente faranno a gara per sommergerlo di carezze!
Sarà necessario, se non è già abituato, percorrere ore di cammino tenendo in dovuta considerazione i suoi bisogni relativi all’acqua e al cibo. Chiaramente, prima di partire, è doveroso che venga fatta una visita generale dal veterinario e il controllo delle vaccinazioni, in modo che si possa accertare che il tuo amico non abbia qualche problema di cui non eri a conoscenza.
Il peso dello zaino potrebbe risentirne un po’, perché dovrai portare il necessario per proteggerlo dalla pioggia e garantire la sua sicurezza e quella degli altri in caso dovessi incontrare cani meno socievoli (guinzaglio e museruola devono essere pronti per essere usati). A questo proposito è preferibile informarsi prima delle leggi nazionali e locali che disciplinano la materia!
È anche importante prendersi cura dei cuscinetti delle zampe infatti, proprio come noi potremmo soffrire per le vesciche, anche i cuscinetti possono essere soggetti a irritazioni e ferite, particolarmente se il cane non è abituato a camminare su pietre e ciottoli.
È inoltre consigliabile informarsi prima sugli ostelli che accettano gli animali. Se normalmente dormirai in quelli privati, non dovresti avere grossi problemi, ma comunque è preferibile telefonare prima. Solitamente ci sarà uno spazio apposito dove il cane passerà la notte, che chiaramente non sarà vicino alle camerate ma spesso all’aperto; ricorda di lasciare una ciotola per l’acqua e di provvedere ai bisogni del cane per tempo.
Una buona fonte di informazione è il sito dell’associazione spagnola A.P.A.C.A., dove, oltre a poter consultare la lista degli ostelli che accettano di ospitare gli animali, potrai informarti sul ritiro della Credenziale canina e della Compostela canina: la Perregrina!
La nostra opinione
E quindi? Il nostro consiglio è fare il Cammino da soli. Questa esperienza è una straordinaria prova per sé stessi: le difficoltà da superare saranno tante, si dovrà imparare a far tutto da sé ma, allo stesso tempo, ad affidarsi agli altri senza poter contare sulla propria famiglia o su una rete sociale consolidata.
Non importerà quanti soldi avrai, né quanto sia costoso o di che marca sia l’equipaggiamento che porti con te. Quello che sarà fondamentale saranno le azioni e il coinvolgimento emotivo.
Questa esperienza fortifica l’autostima e spesso insegna a comprendere quanto poco peso abbiano alcuni aspetti che si tende a ingigantire nella vita di tutti i giorni.
Se quello che cerchi nel Cammino è l’opportunità di vivere un’esperienza libera da influenze esterne, molto diversa rispetto alla quotidianità cui sei abituato, allora non esitare a intraprendere quest’avventura da solo: sarà per te una grande occasione per imparare ad ascoltare te stesso e capire quello di cui hai realmente bisogno. Non preoccuparti nel caso in cui avessi veramente bisogno di aiuto sul Cammino, troverai sempre qualcuno disposto a tenderti una mano!
Se invece partire da solo non è un’opzione per te percorribile, valuta di coinvolgere un conoscente o di partire con gruppi organizzati: dopo questa prima esperienza sarà più semplice pianificare il successivo Cammino tutto per te! Buen Camino 🙂
Condividi l’articolo con i tuoi amici
Potrebbe anche interessarti: