Come fare il Cammino di Santiago? A piedi, in bici e…
Per quanto la stragrande maggioranza dei pellegrini preferisca farlo a piedi, questo non è di certo l’unico modo di percorrere il Cammino di Santiago, infatti sono numerosi coloro che lo fanno in bici e anche qualcuno che lo fa a cavallo. Inoltre sono in crescita anche i numeri relativi ai pellegrini che decidono di compierlo in handbike, joelette o carrozzina.
Per nostra scelta, cercheremo di dare tutto lo spazio possibile a queste ultime possibilità, perché crediamo sia fondamentale che il Cammino sia un’esperienza che possa essere compiuta da tutti.
Qualunque sia la modalità che preferirai, il consiglio è d’iniziare con calma, percorrendo circa 20 km al giorno (45 per chi va in bici) con più pause, ponendo anche attenzione ad adottare una buona alimentazione e idratazione. É possibile aumentare gradualmente i chilometri (ma non troppo!) oppure percorrerli in meno tempo. Per chi sceglie di non fare il cammino a piedi, è bene informarsi sugli ostelli del Cammino di Santiago che dispongono di spazi idonei a custodire le bici o per accudire e sistemare il cavallo per la notte.
Inoltre è importante per chi viaggia in carrozzina o handbike contattare gli hospitaleros, così da accertarsi che il dormitorio sia al piano terra e che abbia accessi predisposti per la carrozzina. Questo ti consentirà di porre in essere un’adeguata pianificazione delle tappe e dei chilometri da percorrere, senza trovare brutte sorprese all’arrivo in ostello dopo una giornata di faticoso cammino. Vediamo nei particolari le varie modalità per fare il Cammino di Santiago.
«Il Cammino si può fare coi piedi più che con gli occhi, ma soprattutto con il cuore».
(Anonimo)
Come fare il Cammino di Santiago: a piedi

Questa modalità di percorrere il Cammino è la più diffusa in assoluto, infatti secondo le statistiche del Cammino di Santiago, il 93% dei pellegrini arrivati a Santiago lo ha compiuto a piedi. In fondo il Cammino è nato come pellegrinaggio povero e senza mezzi, partendo da casa a piedi con il minimo indispensabile per la sopravvivenza e tornandoci dopo mesi o anni, ovviamente sempre a piedi!
Questo implica che la quasi totalità della segnaletica, delle strade, dei servizi, delle infrastrutture, siano ideati e orientati per i pellegrini che lo percorrono camminando.
Per quel che riguarda la difficoltà del Cammino, quando ci è capitato di parlarne con chi ancora non l’aveva fatto, a volte abbiamo sentito affermazioni del tipo: “Quando vado a camminare in montagna, lo faccio su pendenze pazzesche, figuriamoci se mi spaventano 25 km al giorno, e poi il Cammino di Santiago è quasi tutto in piano!”; oppure: “Che sarà mai, vado a correre tutti i giorni, vado in palestra e ho un’ottima resistenza, quindi posso farlo tranquillamente il Cammino di Santiago!”.
Lungi da noi affermare chi è idoneo o meno, o sentirsi così esperti da stabilire chi ha ragione o torto. Quello che possiamo dire, per mera esperienza diretta, è che la percorrenza del Cammino di Santiago completo (ci riferiamo ad un itinerario che superi le 20 tappe), è totalmente differente da qualsiasi altra performance fisica. Le sollecitazioni cui è sottoposto il fisico non sono usuali, né sono le stesse di chi va in montagna durante il fine settimana o va a correre ogni giorno.
È vero però che non incontrerai salite come il mitico Mortirolo (ben conosciuto dai ciclisti), che la maggior parte del percorso è in pianura e il numero dei chilometri giornalieri non è un ostacolo insormontabile. Ma è anche vero che difficilmente, seppur preparati, tanti abbiano camminato per una media di 25-30 chilometri al giorno per 30 giorni di seguito, portando sulla schiena un peso che va solitamente dagli 8 ai 12 kg!
Assodato questo, è ovvio che chi ha un allenamento maggiore dovrà solo irrobustirlo e abituarsi al trasporto continuo dello zaino, mentre gli altri necessiteranno di più tempo e di un’attenta lettura del nostro articolo su come preparsi al Cammino di Santiago! 😉
Alcune dritte da attuare in Cammino
Le problematiche più frequenti riguarderanno la stanchezza e il dolore alle articolazioni o ai muscoli e, a questo proposito, si rivelerà fondamentale l’equipaggiamento, che dovrà essere stato abbondantemente rodato nell’allenamento, in modo da poter avere la possibilità di sostituire qualcosa che non ti soddisfa.
Per citare un esempio che riguarda le scarpe per il Cammino di santiago, non bisogna assolutamente partire con calzature nuove: l’allenamento dovrà essere fatto prevalentemente con le stesse che utilizzerai in Cammino, anche per poterle sostituire in tempo qualora dovessi renderti conto che non fanno per te.
Fidati, non vorrai trovarti nella situazione di renderti conto, lungo il Cammino, che le scarpe che stai indossando, e che non hai testato in fase di allenamento, non sono confortevoli, con la conseguente necessità di comprarne un paio nuovo. Sii premuroso con i tuoi piedi, sono loro che porteranno il tuo corpo lungo il Cammino di Santiago vesciche e dolori possono essere sempre in agguato!
Insomma, con le dovute cautele e una preparazione adeguata svolta con calma, il Cammino non ti apparirà più come uno sforzo insormontabile e ti dimenticherai presto della fatica, tanto da spingerti ad organizzare già il prossimo pellegrinaggio!
Fare il Cammino di Santiago in bicicletta

Circa il 6% dei pellegrini compie il Cammino di Santiago in bicicletta, con l’evidente vantaggio della velocità: con questo mezzo infatti i tempi si dimezzano e inoltre, se dovesse servire, avrai la possibilità di spostarti e visitare qualcosa in giro per la città o appena fuori. Anche il trasporto dell’equipaggiamento, con le apposite borse, sarà più agevole che con lo zaino.
Questa modalità di fare il Cammino di Santiago, per quanto la situazione sia migliorata, necessita una pianificazione più attenta, sia per quel che riguarda le tappe, sia per gli orari. In alcuni ostelli i pellegrini a piedi hanno la precedenza (ma questo va verificato di volta in volta) e quindi potresti rischiare di arrivare e dover aspettare l’ora giusta. Altro aspetto importante è lo spazio per la custodia della bici, infatti molti albergue non hanno posto o ne hanno solo per 3-4 bici al massimo.
Per ovviare a questo problema potresti valutare l’idea di telefonare preventivamente e prenotare, ricorrendo alle strutture private con un costo maggiore rispetto a quelle parrocchiali o municipali.
Come ragionamento di fondo, ti consigliamo di andare in bici ma di vivere il Cammino come se andassi a piedi. Se deciderai di seguire lo stesso identico itinerario dei pellegrini a piedi, farai molto sterrato, quasi il 90% del percorso! In caso di pioggia poni tanta attenzione: molti terreni sono argillosi e con l’acqua si trasformano in una specie di cemento a presa rapida!
Per questo motivo, porta una bici adatta a tutti i terreni e allenati di conseguenza, scegliendo i percorsi più simili vicino casa. Importante che abbia abbastanza rapporti per affrontare le salite e che si possano facilmente caricare le borse.
Fare il Cammino di Santiago a cavallo

Anche se è un’opzione molto meno frequente rispetto alle altre, potresti fare il Cammino di Santiago a cavallo. Questa è la modalità che richiede la preparazione più accurata perché è indispensabile avere molta esperienza, studiare meticolosamente le tappe e fare una scelta oculata del cavallo, che dovrà avere un temperamento docile e piena familiarità con chi lo conduce. Ovviamente dovrà anche sentirsi perfettamente a suo agio in mezzo a molte persone.
Se non hai avuto altre esperienze su lunghi percorsi di più giorni a cavallo, non ti consigliamo di iniziare con un itinerario impegnativo come il Cammino Francese: meglio scegliere un itinerario più breve e più semplice. Conoscere il tuo cavallo ed instaurare con esso un reciproco rapporto di fiducia sarà fondamentale per attuare i dovuti accorgimenti e prevenire eventuali incidenti e garantire così la tua sicurezza, quella del cavallo e, ovviamente, quella di tutti gli altri pellegrini.
Non dimenticare di tenere conto anche delle esigenze del tuo animale al momento di programmare le varie tappe e pause, ed assicurati inoltre che il posto in cui verrà accudito per la notte sia idoneo in termini di spazio disponibile e alimentazione fornita. Tutte queste accortezze dovranno essere intensificate soprattutto nei mesi più caldi.
Per quel che riguarda l’equipaggiamento, non si può prescindere dall’avere un kit completo (compreso quello medico) per prendersi cura del tuo amico durante tutto il Cammino di Santiago, con particolare attenzione agli zoccoli. Come per tutta l’attrezzatura è sconsigliabile comprarla in loco e utilizzarla per la prima volta durante il Cammino: è molto importante che sella, staffe, coperta, sottosella e tutto ciò che abitualmente equipaggia il tuo cavallo sia già rodato e soddisfi da tempo ogni esigenza.
In caso tu ritenga che l’organizzazione del Cammino di Santiago a cavallo sia troppo complicata da gestire in maniera autonoma, potresti pensare di rivolgerti a qualcuno che fornisce un pacchetto che prevede dei gruppi organizzati.
In questo modo potrai superare facilmente i maggiori ostacoli: la cura e l’equipaggiamento del cavallo, la ricerca di un alloggio che abbia una stalla (che non sia troppo lontana dall’ostello, come invece purtroppo spesso capita). Ricordiamo infine che, anche per chi percorre il Cammino a cavallo, sono necessari almeno 100 km per ritirare la Compostela: se vuoi approfondire le regole per ottenerla, puoi leggere il nostro articolo: «Cos’è la Compostela? Gli altri attestati e souvenir».
Fare il Cammino di Santiago in sedia a rotelle o handbike
Fortunatamente negli ultimi anni il Cammino è risultato essere un po’ più accessibile per chi ha delle disabilità. Nonostante questo, rimane comunque una “sfida” da non sottovalutare, sia dal punto di vista logistico che meramente pratico. Ti imbatterai certamente in qualche ostacolo, ma non farti scoraggiare: sono molte le persone con disabilità che hanno percorso parte del Cammino o un intero itinerario.
Molto importante è scegliere il giusto compagno di viaggio, una persona amica che sia pronta a offrirti il suo aiuto nel caso ne avessi bisogno. Un esempio di quanto l’amicizia e i legami affettivi siano importanti sul Cammino, è la storia raccontata nel film sul Cammino di Santiago “Ti porto io”.
I consigli sono fondamentalmente gli stessi dati a tutti gli altri pellegrini: allenamento preventivo, organizzazione ed equipaggiamento adeguato. Vediamo alcuni suggerimenti che potrebbero tornare utili in Cammino: per alcuni potrebbero sembrare ovvietà, ma preferiamo inserirli comunque per completezza:
- Evita i mesi invernali e quelli in cui solitamente c’è più probabilità di pioggia o caldo eccessivo; sarebbe meglio optare per la tarda primavera o fine estate, così da evitare le condizioni meteorologiche più estreme.
- Valuta l’eventualità di farti accompagnare da una persona per tutto il Cammino e/o da un’auto di supporto. Questa decisione probabilmente verrà presa in funzione del numero di chilometri totali e dall’itinerario che deciderai di percorrere. In ogni caso, se dovessi avere delle difficoltà legate alle salite o al terreno accidentato, siamo certi che qualunque pellegrino ti darà spontaneamente una mano e lo farà con il sorriso.
- Una buona cautela sarebbe quella di portarsi qualche pezzo di ricambio per le parti della carrozzina o handbike soggette frequentemente a usura o rottura. Suggeriamo inoltre di portare dei guanti e delle creme emollienti, e qualsiasi altro rimedio ti possa servire per il trattamento delle eventuali vesciche.
- Per quel che riguarda le tappe, con una buona ricerca su internet (o telefonando), si può decidere dove fermarsi in funzione dell’accessibilità della struttura.
- In relazione all’allenamento, il consiglio è di effettuarlo con lo stesso equipaggiamento che userai in Cammino, iniziando la preparazione per tempo. È importante trovare un percorso misto simile a una tipica tappa del Cammino, con sterrato, salite e discese. Se lo riterrai opportuno, così come consigliamo a tutti i pellegrini, potrai sottoporti a una visita medica per sincerarti in merito alla tua forma fisica.
Segnaliamo inoltre che sono presenti molte associazioni che possono darti una mano nell’organizzazione, oppure accompagnarti lungo il Cammino. Come già accennato nella pagina “Il Cammino di Santiago è per tutti?”, esistono delle realtà molto attive in questo ambito, come l’Ordine di Malta e Freewheels Onlus.
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