Il Cammino di Santiago: vesciche, infortuni e dolori
Per quanto si possa essere preparati e allenati, non si può escludere a priori l’insorgenza di qualche problema fisico, infatti, indipendentemente dalla gravità, bisognerà tenerne conto e cercare di prendere qualche precauzione per evitarli o almeno mitigarne gli effetti. Durante il tuo Cammino di Santiago le vesciche potrebbero venire a trovarti: è normale, non farne un cruccio e segui i consigli che seguono! 😉
Se consideriamo che, percorrendo ad esempio il Cammino Francese, si fanno circa 800 km in un mese, il corpo (particolarmente gambe, piedi e schiena) sarà sollecitato in modo totalmente sproporzionato rispetto a quello cui è abituato; da qui possiamo subito intuire l’importanza di allenarsi con cura.
In questo senso, la prevenzione è indubbiamente importante, anche se non bisogna preoccuparsi in modo esagerato magari portando troppi farmaci: durante il Cammino di Santiago le farmacie sono numerosissime e chi ci lavora conosce molto bene i problemi che possono affliggere un pellegrino.
Non esitare a chiedere loro consiglio e comunque potrai tranquillamente acquistare qualunque farmaco da banco senza problemi (spesso anche a prezzo minore di altri paesi europei!). Tutti i consigli e suggerimenti che cercheremo di darti ovviamente sono frutto della nostra esperienza diretta, ma non sostituiscono in alcun modo un consulto richiesto a un farmacista o dottore: in caso di problematiche relative alla salute è sempre meglio rivolgersi a loro!
Per quanto non sia indispensabile, se lo riterrai utile potresti usufruire di un’assicurazione di viaggio che copre tutti i rischi: dall’infortunio al ricovero. Se viaggi molto, anche fuori dall’Europa, potresti valutare una polizza che copre tutto l’anno così da ottimizzare i costi: la scelta è molto soggettiva, ne parliamo più approfonditamente nell’articolo sul Cammino di Santiago e i pericoli.
«La durezza del Cammino è direttamente proporzionale alle vesciche sui piedi».
(San Riccardo)
La cura delle gambe e dei piedi

Considerato che queste due parti del corpo ti porteranno a Santiago, dire che necessitano delle dovute attenzioni è il minimo! Dopo un adeguato allenamento sufficiente per rinforzare o “riabituare” muscoli e articolazioni allo sforzo, sarai pronto per affrontare il Cammino; questo comunque non significherà omettere le cure giornaliere necessarie alla salvaguardia di piedi e gambe così duramente messi alla prova. Vediamo qualche altro consiglio:
- Potrà sembrarti un’ovvietà, ma è bene tenere sempre le unghie dei piedi piuttosto corte, infatti gli urti contro la punta delle scarpe (particolarmente nelle discese) saranno dolorosi e potrebbero anche causare la fastidiosa rottura dell’unghia. Se volessi evitare di portare delle forbicine apposite, prova a usare quelle del coltellino svizzero o un piccolo tagliaunghie; quest’ultimo dovrebbe essere consentito portarlo nel bagaglio a mano in caso dovessi arrivare in aereo (meglio comunque informarsi con la compagnia prescelta).
- Questo suggerimento è strettamente legato al precedente: poni la giusta attenzione ad allacciare le scarpe in modo corretto per tenere fermo il piede, senza stringere troppo però! È importante farlo perché il piede non deve muoversi troppo, innanzitutto perché è proprio lo sfregamento a causare le vesciche, poi per evitare che la punta delle dita urti dolorosamente all’interno della scarpa. Come potrai meglio approfondire nell’articolo sulle scarpe per il Cammino di Santiago, raccomandiamo inoltre di non prendere mai scarpe della propria misura ma un numero in più: dopo ore di cammino, il piede si gonfia e diventerebbe insopportabile portarle.
- Alcuni pellegrini portano con sé ginocchiere, cavigliere e rimedi vari: è sempre bene avere queste protezioni da utilizzare se sei a conoscenza di problemi pregressi alle tue articolazioni o alla muscolatura. Altrimenti ti consigliamo di portare solamente una fascia elastica con velcro senza una forma specifica, così da poter essere usata su qualunque parte del corpo. Ad esempio, potrebbe capitarti di provare dei dolori insistenti (anche se non molto forti) a un polpaccio o ai muscoli della coscia: l’applicazione di questa fascia per comprimere la parte ti permetterebbe di alleviare questo tipo di problematica.
Durante il Cammino

Dal momento che i chilometri che farai ogni giorno saranno tanti, diventa automatico prestare particolare attenzione alla cura dei piedi e delle gambe anche durante la tappa. Un suggerimento che viene dato frequentemente è quello di spalmare una pomata sui piedi, sia prima di iniziare la tappa che alla fine, dopo aver fatto la doccia.
La tipologia di crema più consigliata è quella a base di burro di karitè, anche se può andar bene anche la semplice vaselina: entrambe favoriranno la corretta idratazione della pelle dei piedi. Se per qualche motivo non potessi fare la doccia, lava accuratamente i piedi e passa la crema nelle zone più importanti: pianta, tallone e nello spazio tra ogni dito.
Qualora durante la tappa volessi immergere i piedi in un salvifico e piacevole ruscello di acqua fredda, tieni nello zaino un panno a portata di mano e asciuga bene i piedi, magari cambiando a metà tappa i calzini, se possibile. Se dovessi sentire bruciore o fastidio in qualche punto del piede o sulla pelle vicino al tendine d’Achille (tipica zona dove sfrega il bordo della scarpa) proteggila con un cerotto così da prevenire l’irritazione.
Il Cammino di Santiago e le vesciche
Ecco la piaga del pellegrino! Lo spauracchio più temuto (insieme alle chinches, le cimici da letto) da tutti coloro che sono in procinto di partire per il Cammino di Santiago o lo stanno pianificando. Le vesciche si formano a causa dello sfregamento tra piede e calza, quindi è buona norma cercare di camminare sempre con i piedi e le calze asciutte (se hai una sudorazione eccessiva, potrebbe essere una buona idea cambiare le calze a metà tappa).
Senza esagerare o ingigantire il problema, sul Cammino di Santiago vesciche e dolorini vari saranno normali e non sarà di certo piacevole! Per la nostra esperienza, ti assicuriamo che praticamente nessuno è esente dall’avere almeno qualcuna; se poi dovessero essere troppe e non fossero adeguatamente curate, potrebbero a quel punto diventare davvero un problema da risolvere con l’aiuto di un farmacista o tramite una visita presso un centro medico.
Altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che, se non curerai bene le vesciche, zoppicherai: questo a lungo andare potrebbe creare problemi collaterali alle gambe o alla schiena che certamente sarebbe meglio evitare. Se inizierai per tempo l’allenamento (l’ideale è 3-6 mesi prima, ne parliamo meglio nell’articolo su come prepararsi al Cammino di Santiago), avrai tutto il tempo di controllare il piede e constatare la presenza di vesciche, notando anche il punto di maggiore insorgenza.
Questo ti servirà perché sul Cammino potresti applicare in queste zone del piede un normale cerotto, agendo preventivamente e proteggendo così le parti più vulnerabili.
Calze anti vesciche Cammino di Santiago e trekking

L’acquisto delle calze anti vesciche per il Cammino di Santiago può apparentemente sembrare secondario, ma frequentemente abbiamo avuto modo di vedere pellegrini con le classiche calze di spugna bianche, pentirsi e correre nei negozi sportivi delle città spagnole a spendere decine di euro per le migliori calze da trekking sul mercato…
Non è da meno chi indossa sì calze sportive, ma senza controllare che siano prive di cuciture: sono infatti queste ad accentuare lo sfregamento e causare o comunque favorire l’insorgenza delle vesciche!
Questo non significa che consigliamo di spendere cifre folli per questo tipo di articolo (le nostre sono state acquistate on-line a €12 al paio e ci siamo trovati benissimo), ma è importante che siano calze specifiche, con rinforzo su punta e tallone e dotate di una buona elasticità.
Una delle caratteristiche fondamentali che una calza da trekking deve avere è la traspirabilità del sudore, in modo che il piede sia il più possibile asciutto: questo sarà favorito dal contatto con tessuti interamente sintetici (o misti al cotone) di cui solitamente sono prodotte. Dai un’occhiata all’etichetta e verifica che non siano calze adatte per il periodo invernale, infatti queste presenteranno parte del tessuto in lana e saranno perfette per isolare dal freddo, ma forse non estremamente piacevoli nei mesi caldi! 😉
Cammino di Santiago vesciche e cura
E qui casca l’asino… I rimedi consigliati, sconsigliati e addirittura vietati si sprecano! Cercheremo di citarne alcuni, indicando quelli che abbiamo provato personalmente e di cui siamo certi del risultato ottenuto.
Con i rimedi e le cautele di cui abbiamo parlato qualche riga sopra, dovresti quanto meno evitarne qualcuna, specialmente se avrai scelto le calze e le scarpe giuste: provandole e “stressandole” in allenamento ovviamente.
Ma se sul Cammino di Santiago vesciche e conseguenti fastidi hanno proprio deciso di farti visita, vediamo quali sono i rimedi che usualmente vengono utilizzati dai pellegrini, senza dimenticare che la regola comune è di non togliere la pelle “vecchia”: essa protegge la nuova (più sensibile) dalle infezioni e cadrà da sola al momento opportuno.
- I cerotti specifici anti-vescica: non abbiamo mai provato questa soluzione, anche se molti dicono sia efficace! Il prezzo non va di certo a favore di questi cerotti speciali e chi li ha utilizzati consiglia di prestare attenzione ai punti in cui vengono applicati: a differenza dei classici cerotti, hanno uno spessore maggiore e quindi potrebbero dare fastidio mentre cammini. Chiedendo in giro generalmente ne viene sconsigliato l’uso quando la vescica è già formata e piena di liquido; tornerebbero utili prima, nel momento in cui la pelle è arrossata e quindi le probabilità di formazione della vescica sono maggiori. Facci sapere cosa ne pensi, ammettiamo che su questo tipo di soluzione brancoliamo nel buio!
- Il metodo che invece abbiamo provato con buoni risultati è il classico rimedio “casalingo” con ago e filo da cucito in cotone (ma se poi ti fai prendere la mano e vuoi fare il chirurgo, noi non ci assumiamo alcuna responsabilità!).
Sostanzialmente, nel momento in cui ti accorgerai di avere una vescica con del liquido, sterilizza ago e filo con del disinfettante e inserisci il filo nell’ago: buca la vescica da parte a parte, asciuga il liquido che fuoriuscirà e disinfetta l’area. Recidi il filo dalla parte dell’ago e lascia che, oltre al filo all’interno della vescica, ne spunti qualche centimetro da entrambe le parti. Fai un piccolo nodo per legare le due estremità senza stringere troppo (formando una sorta di cerchio con parte del filo dentro la vescica): con questo sistema il filo all’interno drenerà, assorbendolo, il liquido che ancora rimane e impedirà alla vescica di riformarsi sino alla caduta naturale della vecchia pelle che la ricopre. Disinfetta tutta la parte con disinfettante a base di Iodopovidone (meglio quello in tubetto, quello liquido tipo tintura di iodio macchia troppo!) e copri il tutto con una garza sterile. Approfitta di ogni occasione possibile per lasciare il piede senza scarpe e calze e, se sarai costante nella disinfezione giornaliera, vedrai che presto la vescica sarà solo un ricordo e la nuova pelle si riformerà senza problemi.
Ovviamente il nostro è solo un consiglio e non ci assumiamo responsabilità per questa procedura! 😉 Quello che ti raccomandiamo, è di far controllare la vescica in farmacia o in un centro medico se dovessi notare qualunque tipo d’infezione o se non dovesse guarire in tempo breve.
Tendiniti e dolori muscolo-articolari
Questa tipologia di fastidi che potresti avere durante il Cammino di Santiago è solitamente legata a due fattori: l’appoggio scorretto del piede a causa delle vesciche e l’eccessivo peso dello zaino.
In particolare, le tendiniti non sono nulla di grave in sé, ma durante il Cammino di Santiago potrebbero portare ad una conseguenza con la quale nessun pellegrino vorrebbe scontrarsi: essere costretti a riposare dai 2-3 giorni sino addirittura a una settimana.
Se ignorate o non curate adeguatamente, potrebbero portarti al ritorno a casa e sarà certamente molto peggio… Il riposo sarà fondamentale, anche solo il minimo: sarà certamente questo il rimedio che ti verrà prescritto in caso di visita medica!
Sia in caso di tendinite che di dolori muscolari o articolari, è consigliabile prendere i dovuti provvedimenti non appena inizi ad avvertire dolore o fastidio, applicando pomate antinfiammatorie 2-3 volte al giorno, ghiaccio in abbondanza appena arrivato in ostello ed eventualmente bende elastiche.
Durante un Cammino che dura magari un mese, è certamente inevitabile che tu abbia qualche fastidio fisico: non sopravvalutare i dolorini mattutini (quasi sempre passano da soli), ma non sottovalutare quelli persistenti. Eventualmente potresti utilizzare dei farmaci da banco (consigliabili quelli in bustina granulare da sciogliere) a base di Ketoprofene o Ibuprofene per avere un effetto antidolorifico e antinfiammatorio.
Adegua sempre il chilometraggio e il tempo di cammino al tuo fisico e, se serve, fai anche scelte dolorose come rimanere indietro rispetto ai compagni di Cammino a cui tieni: sarà dura, ma non c’è altro da fare.
Stretching e massaggi

Se dovessi avere dei crampi non allarmati, è normale nel momento in cui si macinano tanti chilometri, particolarmente se non si è abituati (ti sei allenato a sufficienza prima di partire, vero? ;)). Per migliorare la situazione, metti a bagno le gambe in acqua fredda o, come fanno alcuni pellegrini, fai stretching durante una pausa intorno a metà tappa e alla fine. Cerca di farlo quando i muscoli sono ancora caldi: questi allungamenti potrebbero anche aiutare a prevenire le tendiniti.
Un’altra soluzione da tenere in considerazione è quella di ricorrere ad un massaggio: può davvero essere un grande sollievo, sia alle gambe che alla schiena! Ovviamente sarebbe meglio affidarsi a massaggiatori non improvvisati, facili da trovare particolarmente nei centri più grandi.
Alcuni pellegrini, nel momento in cui si rendono conto che la situazione delle gambe o della schiena non è risolvibile con i farmaci o con la semplice riduzione dei chilometri giornalieri, ricorrono al trasporto zaino (ne parliamo nell’articolo “la freccia gialla e il Cammino di Santiago: segnaletica e trasporti”) così da proseguire il Cammino in modo più agevole.
A meno che non sia un rimedio inevitabile e temporaneo per solo uno o due giorni, questa è una soluzione che non consigliamo; sia perché non crediamo si accordi con quello che a nostro personale avviso è il significato del Cammino di Santiago, sia perché riteniamo più utile fermarsi a riposare.
Se i problemi fisici dovessero richiederlo, bisognerebbe saper accettare l’idea di posticipare il completamento del proprio Cammino ad altra data: sarà un boccone amaro da digerire, ma necessario al fine di salvaguardare il proprio fisico.
Altri piccoli fastidi e rimedi
Quando si cammina per molti giorni, è piuttosto frequente che si possano avere delle irritazioni a causa dello sfregamento della pelle, particolarmente all’interno coscia o sotto le ascelle. A questo proposito, potresti utilizzare la vaselina (come già detto sopra, utile anche per i piedi) e porre attenzione che in questi punti non ci sia troppo attrito con i tessuti della biancheria: in questo caso potrebbe essere sufficiente ripiegare il bordo della maglietta o degli slip fino a spostarli dalla zona sensibile.
Un altro fattore che è bene non sottovalutare è quello delle bruciature da esposizione solare: particolarmente se farai il Cammino in estate, non fare a meno della crema di protezione del fattore più adatto alla tua pelle. Non dimenticare che in alcune zone del Cammino di Santiago verrai colpito dal sole prevalentemente da un lato, quindi tienine conto quando spalmi! 😉
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