Le regole del Cammino di Santiago: pellegrino o turigrino?
Come in ogni altro contesto, esistono anche lungo il Cammino di Santiago delle consuetudini di buona convivenza da tenere in considerazione per vivere quest’avventura al meglio. Per quanto queste norme di educazione e reciproco rispetto non siano obbligatorie, contribuiscono a rendere il Cammino un’esperienza piacevole e appagante non solo per te, ma anche per tutte le persone con cui ti troverai a interagire. Regole Cammino di Santiago e libertà possono andare d’accordo!
Non stiamo parlando di particolari condotte da seguire o di “leggi” stringenti, infatti nella maggior parte dei casi basterà un sorriso o una piccola gentilezza verso chi ti sta intorno per favorire un’atmosfera di fraterna condivisione. Saranno considerati gesti preziosi che non resteranno isolati e saranno ciò che ti resterà nel cuore e che si avvicinerà maggiormente a quello che riteniamo sia il significato del Cammino di Santiago.
Potrà succedere che, anche dopo settimane, qualcuno ti venga incontro e ti saluti con calore solo perché magari gli avevi prestato un po’ di sapone per il bucato o perché semplicemente gli avevi indicato la strada giusta per arrivare all’albergue. Ma questo è il bello del Cammino: sono le persone a renderlo speciale. Vediamo adesso quali sono i nostri consigli su cosa fare\non fare lungo il Cammino di Santiago!
* immagine di copertina: la Chiesa di S. Emeterio e Caledonio a Cizur Menor.
«L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito».
(Anne Carson)
Cos’è un turigrino?

Gli spagnoli definiscono “Turigrino” (unione tra le parole “turista” e “peregrino”) quella tipologia di pellegrino che vede il Cammino come un’attrazione turistica, come una meta alternativa per le proprie vacanze o semplicemente come un “luogo” più che un’esperienza…
Non si intente per “turigrino” il pellegrino che nel tempo libero esplora le bellezze del luogo (sarebbe un peccato non farlo!), ma quella tipologia di persona arrogante che avanza molte pretese e manifesta poca considerazione e rispetto per il luogo che sta visitando. In alcuni ostelli potresti trovare un’eloquentissima targa su cui viene riportata una frase che, con incisiva chiarezza, spiega questo concetto: “Il Turista Pretende, Il Pellegrino Ringrazia”.
Questa non vuole ovviamente essere una minaccia ;), tuttavia, è importante dire che la vita sul Cammino dovrebbe essere differente da quella che si può condurre in una qualsiasi struttura turistica o in una località balneare: chi decide d’intraprendere il Cammino vuole mettersi alla prova e fare qualcosa di fuori dall’ordinario, con la consapevolezza che ciò comporterà sopportare il peso di una stanchezza sia fisica che mentale, così come la rinuncia ai comfort.
Con questo non vogliamo dire che chi preferisce fare una “vacanza classica” non sia all’altezza di affrontare il Cammino: sono semplicemente esperienze differenti che andrebbero vissute con approcci differenti. Inoltre, un’idea potrebbe anche essere quella di combinare le due soluzioni: nulla ti vieta di concludere il tuo Cammino con un bel soggiorno al mare, dove potrai rilassarti e riprenderti dalla fatica!
Comunque sia, senza minimamente ergersi a depositari di leggi non scritte né sentirsi «veri pellegrini», abbiamo pensato di preparare un vademecum piuttosto esaustivo su quello che probabilmente ci si aspetta da un pellegrino. Ovviamente, nessuno può avere certezze né ritenersi dalla parte giusta: probabilmente l’unica cosa importante è essere flessibili e comprensivi cercando di capire gli altri e le loro esigenze.
Regole Cammino di Santiago: durante la tappa
- saluta con gentilezza e sorridi alle persone che incontrerai e rispetta le abitudini e gli usi locali; nei negozi abbi sempre rispetto per le file e cortesia, particolarmente nei momenti di affollamento. L’essere stanchi non dà alcuna precedenza o priorità rispetto agli altri clienti;
- augura agli altri pellegrini “Buen Camino” con il tuo più bel sorriso: sarà un piacere per te e per gli altri (se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo «Comunicare nel Cammino di Santiago: le lingue e i saluti«);
- non è un reato prendere un frutto da un albero, anche se sarebbe buona norma chiederne il permesso (che per un frutto dubitiamo venga negato). In ogni caso “fare la spesa” scegliendo questa modalità è scorretto e irrispettoso verso chi fatica ogni giorno per far crescere quei frutti;
- non gettare assolutamente nulla a terra e, se possibile, tenere i rifiuti in un sacchetto nello zaino, in modo da fare la differenziata in ostello;
- per gli uomini: ricordarsi di essere “cavalieri” con le pellegrine, abbi un occhio di riguardo per la loro sicurezza, particolarmente se dovessi avvertire qualcosa o qualcuno che potenzialmente potrebbe metterle in pericolo;
- se ti rendessi conto di aver portato capi di abbigliamento od oggetti in più, non buttarli via: spesso negli ostelli parrocchiali e municipali sono presenti degli spazi per metterli a disposizione dei pellegrini meno fortunati;
- se volessi utilizzare una tenda, ricorda che non è permesso piantarla ovunque, pena il rischio di ricevere una multa; in ogni caso è sempre preferibile chiedere prima a qualcuno del luogo;
- quando entrerai in un’attività per richiedere il timbro, sii gentile e ringrazia (considerando che è gratis e magari il negoziante toglie tempo ai clienti per apporlo);
- se credi possa essere gradito, cerca di coinvolgere con un sorriso i pellegrini che sembrano più distaccati o soli, sia in cammino che in ostello, oppure durante il relax di fine tappa o il giro in paese;
- rispetta la natura e le città, lasciando pulito come hai trovato e raccogliendo lo sporco quando necessario, contribuendo alla pulizia dei sentieri, dei percorsi e delle strade;
- nei luoghi di culto è importante avere un abbigliamento consono e un comportamento adeguato e rispettoso della religione e della sensibilità locale.
Regole Cammino di Santiago: in bicicletta

- Ricorda che i pellegrini a piedi hanno sempre la precedenza in strada (anche se non sempre ragione! ;)), passa loro di fianco lasciando una distanza di sicurezza adeguata, non sfiorarli;
- vai piano, particolarmente nelle strettoie e nei sentieri tra i boschi;
- dotati di campanello o avverti a voce i pellegrini di spalle: per tempo e non all’ultimo secondo;
- ricorda che molti ostelli non hanno uno spazio per la custodia della bici, meglio informarsi per tempo, soprattutto se la bici è di valore;
- se in un ostello i posti liberi sono pochi e i pellegrini a piedi molti, prendi in considerazione l’idea di andare all’ostello successivo, magari distante solo un paio di chilometri: in bici sono nulla, a piedi sono tanti.
L’ostello e le regole del Cammino di Santiago

- Rispetta le regole dell’ostello e quelle dette a voce dall’hospitalero: seguono il criterio della buona convivenza tra tutti e sono frutto dell’esperienza; presta particolare attenzione agli orari di apertura\chiusura degli gli ostelli del Cammino di Santiago;
- non fare rumore al mattino presto e oltre le 10 di sera. Se scegli di partire presto, prepara lo zaino la sera prima e al mattino portalo fuori dalla camera per completare tutte le operazioni pre-partenza (sacco a pelo da arrotolare, vestirsi, sistemarsi, ecc); usa sempre gli auricolari per ascoltare la musica o per telefonare;
- se dovessi utilizzare la torcia quando sono già state spente le luci, non usare quella del telefonino perché, per quanto tu possa stare attento, daresti fastidio puntandola probabilmente negli occhi di qualcuno. È preferibile comprare una torcia da testa che sia anche dotata di luce rossa, essendo molto meno intensa e accecante rispetto a quella bianca;
- cedi sempre il letto in basso ai pellegrini più anziani o con problemi fisici e non lasciare lo zaino sul letto (per igiene e eventuali cimici) o nel corridoio tra i letti per non intralciare il passaggio;
- non occupare i letti per gli amici che arrivano dopo: non è corretto e potresti far mandar via per assenza di posto pellegrini anziani o in difficoltà, magari per amici che poi vanno a dormire altrove;
- per il bucato non usare il sapone per lavare le mani che si trova nei bagni dell’ostello;
- non usare o toccare il cibo altrui che troverai nel frigorifero degli ostelli e lava sempre le stoviglie e sistema ciò che hai usato: fa piacere a tutti trovare ordine e pulizia;
- aiuta l’hospitalero, specialmente se è un volontario. Fare l’hospitalero negli ostelli parrocchiali e municipali è un incarico pesante e viene svolto spesso a titolo gratuito. Dare una mano senza che venga richiesto è un regalo gradito a chi mette anima e cuore al servizio dei pellegrini;
- dare un contributo congruo agli ostelli donativi: esistono ostelli che offrono cena, pernottamento, corrente elettrica, acqua calda e colazione. Tutto ciò da un privato costerebbe almeno €20-25… Quindi metti una mano sul cuore e lascia un’offerta congrua! Si può anche contribuire aiutando a sistemare l’ostello o portando viveri comprati al supermercato;
- per le donne: se è assolutamente doveroso che un uomo non entri nel bagno delle donne, questa regola è sempre reciproca (il fatto che fuori dal bagno delle donne ci sia spesso fila non è una giustificazione valida! ;))
- Nonostante sia piacevole una rilassante doccia bollente, è corretto ricordarsi che non in tutti gli ostelli c’è acqua calda in abbondanza e spesso le docce sono poche: quindi impiega meno tempo possibile!
- per quanto riguarda il bucato, se utilizzi lavadora e secadora (lavatrice e asciugatrice) puoi condividerle con gli altri pellegrini, ne guadagna l’ambiente e il portafoglio; occupa meno spazio possibile e mollette quando stendi i panni;
- metti le scarpe negli appositi spazi e non in camera;
- ricorda che la stragrande maggioranza degli ostelli ha camere miste: rispetto reciproco e “decenza” (da parte di entrambi i sessi) sono valori da tenere sempre ben presenti.
- se stessi facendo il Cammino di Santiago con il cane, prepara con cura il tuo Cammino pensando alle sue esigenze. Ricorda inoltre che non tutti gli ostelli sono attrezzati per accoglierlo e non pretendere che possa dormire ai piedi del letto: avrà un posto a parte;
- non usare sacchetti in materiale “rumoroso”, particolarmente la mattina presto e la notte. Esistono in commercio sacchetti in plastica morbida con chiusura “a zip” perfetti per non disturbare chi dorme;
- se possibile porta un carica batterie con multi-usb, così potrai condividere le prese di corrente disponibili.
- se usi la sveglia al mattino, regola il volume al minimo o meglio ancora tieni il telefonino vicino a te per sentirla più facilmente.
Per il resto…buon senso e altruismo saranno sufficienti: non serve nient’altro! 😉
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