Le scarpe per il Cammino di Santiago e i bastoncini da trekking
Le scarpe per il Cammino di Santiago che sceglierai saranno forse la cosa più importante da tenere in considerazione, in quanto il benessere dei piedi necessiterà di attenzione costante: in fondo sono loro che fanno praticamente tutto il lavoro! Se seguirai i suggerimenti che daremo in questo articolo, riuscirai ad evitare, o comunque a limitare, alcuni dei problemi più frequenti.
In ogni caso, il miglior metodo per non avere fastidi o dolore è certamente quello di tenere sempre sotto controllo la situazione, curando e proteggendo eventuali arrossamenti e seguendo anche i consigli che diamo nell’articolo il Cammino di Santiago: vesciche, infortuni e dolori. Il primo e più importante suggerimento che ci sentiamo di darti è quello di non partire per il Cammino di Santiago con scarpe nuove: è assolutamente sconsigliabile!
L’allenamento svolto prima della partenza è fondamentale proprio perché permette alla scarpa di “prendere la forma del piede” e ammorbidirsi, così che i piccoli fastidi che normalmente si hanno con calzature nuove non si presentino mentre sei in Cammino, quando rimediare a questi inconvenienti sarebbe ben più difficoltoso. Non dimenticare di dare un’occhiata agli altri articoli sull’equipaggiamento!
«Se qualcuno giudica il tuo cammino, prestagli le tue scarpe».
(Anonimo)
Scegliere la scarpa giusta

Per quanto si possa consigliare il modello che si considera migliore rispetto agli altri, alcune caratteristiche delle scarpe possono considerarsi soggettive, altre si possono dare per scontate. Qualunque sia la scelta che farai, non ci stancheremo mai di dire che l’ideale sarebbe sempre poterle provare prima di decidere che siano le scarpe per il Cammino di Santiago giuste per il tuo piede.
A questo proposito, come già consigliato in merito allo zaino per il Cammino di Santiago, se opterai per l’acquisto online ti consigliamo di scegliere un negozio che permetta la restituzione gratuita, così da poterle misurare e, nel caso non fossero quelle giuste, restituirle senza oneri. Inevitabilmente le scarpe dovranno essere scelte anche in funzione del periodo scelto per fare il Cammino.
Secondo la nostra esperienza, quelli che vengono definiti botas (scarponi)dovrebbero essere utilizzati solo durante il periodo invernale, nonostante abbiano il vantaggio di proteggere meglio la caviglia da eventuali distorsioni. Se opterai per quelle basse, qualora le condizioni atmosferiche dovessero diventare particolarmente proibitive potresti utilizzare anche delle ghette per evitare che l’acqua entri dalla parte superiore.
Per quel che riguarda il prezzo, uno basso non è necessariamente sinonimo di qualità scadente, anzi! Ovviamente cerca di non puntare esclusivamente al risparmio, in quanto, ripetiamo, le scarpe sono probabilmente l’elemento dell’equipaggiamento più importante che utilizzerai durante il Cammino. Affidati a marchi collaudati, ne troverai senza problemi alcuni con un buon rapporto qualità-prezzo.
Leggi la nostra recensione sulle scarpe per il Cammino di Santiago che usiamo: le North Face Hedgehog Fastpack II!
I requisiti fondamentali delle scarpe per il Cammino di Santiago
Le caratteristiche base per una scarpa adatta al Cammino di Santiago sono sommariamente le stesse che consiglieremmo per chi vuole camminare su terreni misti o in montagna. Quindi, se volessimo elencare le caratteristiche imprescindibili che una buona scarpa dovrebbe avere, diremmo proprio che sarebbe meglio che fosse:
- di un numero più grande del proprio, affinché rimanga dello spazio nella parte anteriore per due motivi: il primo è per impedire che le dita del piede urtino contro la punta della scarpa con il rischio che le unghie si spezzino; il secondo è per evitare di comprimere il piede che, dopo molto chilometri di camminata, si gonfierà inevitabilmente;
- dotata di tassellatura della suola profonda e larga: particolarmente nelle discese, la scarpa si deve “aggrappare” al terreno in modo tale da fornire un appiglio più saldo e prevenire eventuali cadute;
- costruita con la qualità indiscutibile della suola in Vibram (inventata dal mitico alpinista Vitale Bramani) per una perfetta resistenza all’abrasione e un’ottima trazione;
- contenente una membrana che impedisca all’acqua di entrare, per assicurare la traspirazione e allo stesso tempo mantenere una buona impermeabilità. Abbiamo letto e sentito dire spesso che questo materiale provocherebbe una sudorazione eccessiva del piede: noi abbiamo utilizzato scarpe contenente questo tipo di materiali, percorrendo cammini anche in estate, e non abbiamo mai riscontrato alcuna differenza sulla quantità della sudorazione. Siamo invece stati contenti di averle nel momento in cui abbiamo beccato pioggia abbondante! 😉
Indossare correttamente le scarpe da trekking

Per quanto riguarda il primo consiglio che abbiamo dato appena sopra, ovvero acquistare una scarpa di un numero più grande rispetto al proprio, qualcuno potrebbe obbiettare che, potendo il piede muoversi in uno spazio maggiore, aumenterebbe il rischio di sviluppare vesciche ed irritazioni.
Ed è qui che entra in campo un’accortezza che va sempre osservata: una corretta allacciatura delle stringhe è fondamentale perché, in particolare lungo le discese o su terreni irregolari, permetterà di mantenere fermo il piede. Ovviamente i lacci non dovranno essere legati troppo strettamente, ma tirati in tutti gli occhielli senza stringere soltanto quelli più in alto: altrimenti causerai un altro problema, invece di risolverlo!
Cammino di Santiago scarpe e consigli
Qui di seguito riportiamo quelle che noi riteniamo siano le giuste cautele da mettere in atto per far sì che il tuo Cammino di Santiago (e quello dei tuoi piedi!) sia più indolore possibile:
- scegliere le scarpe per il Cammino di Santiago giuste per il tuo piede;
- allacciare correttamente le stringhe delle scarpe, evitando un’allacciatura troppo stretta o troppo larga;
- indossare calze tecniche senza cuciture;
- cercare di tenere la lunghezza delle unghie al minimo possibile;
- tenere sotto controllo i piedi e gli eventuali loro arrossamenti per prevenire le vesciche;
- usare delle creme emollienti (anti-sfregamento) prima e dopo la tappa;
- cercare di far respirare i piedi durante la tappa, togliendo le scarpe durante le pause e immergendoli in acqua se disponibile.
Un altro suggerimento riguarda l’eventuale presenza di acqua nelle scarpe a causa della pioggia. Qualora dovesse succederti, appena arrivati in ostello chiedi all’hospitalero della carta di giornale e inseriscila appallottolandola dentro le scarpe. Dopo un po’, rimuovila e ripeti il procedimento se ritieni sia necessario: questo è il miglior metodo per asciugare le scarpe, praticamente infallibile!
Le scarpe di riserva
Questo argomento è uno dei più dibattuti quando si affronta l’argomento inerente alle scarpe per il Cammino di Santiago e dà luogo a svariate soluzioni, quasi sempre molto soggettive! I punti fermi da valutare per decidere sono principalmente due:
- durante la tappa a volte ti capiterà di provare dolore o fastidio ai piedi; se diventa insopportabile, indossare una calzatura diversa potrebbe essere un toccasana;
- una volta terminata la tappa, per uscire in paese e per la cena sarebbe meglio far rilassare i piedi (visti i tanti chilometri fatti!) con una scarpa differente, più morbida e leggera.
Come abbiamo detto tante volte (troppe?) il peso totale dello zaino è fondamentale per un Cammino senza troppi problemi fisici. A questo proposito, bisognerà considerare che oltre alle scarpe “principali” che indosserai, avrai obbligatoriamente bisogno di ciabatte per la doccia.
Se a queste due paia si sommassero anche le scarpe di riserva, ci sarebbe il rischio di appesantire eccessivamente lo zaino, quindi controlla il loro peso e valuta se valga effettivamente la pena portarle con te! Considerati tutti questi fattori, per scegliere quale tipologia di calzature portare oltre a quelle “principali”, potresti optare per una tra queste tre soluzioni:
- un paio di scarpe da running (che ovviamente dovranno avere come requisiti fondamentali un peso minimo, un comfort ottimale e un tessuto morbido) o da trial running e le ciabatte per la doccia.
- un paio di sandali da trekking, che permettono al piede di respirare in maniera ottimale e di avere un’aderenza superiore rispetto alle semplici scarpe da running, avendo la suola tassellata. Chiaramente questa soluzione deve essere ponderata in funzione della stagione che sceglierai per fare il Cammino di Santiago (se vuoi approfondire dai un’occhiata all’articolo «Quando fare il Cammino di Santiago: il periodo migliore«).
- per chi fa del risparmio del peso la sua Bibbia, i sandali da trekking potrebbero essere indossati sia per la doccia che come scarpe di ricambio. Soluzione ardita ma possibile, se attuata con il massimo rispetto delle regole dell’ostello prima di entrare in doccia.
Per quanto ci riguarda, abbiamo optato per la soluzione 1, scegliendo invece l’alternativa 2 in caso di cammino in periodi con temperature calde; infatti i sandali da trekking, nonostante le calze, non sono molto indicati a temperature basse. Per coloro che invece pensano ai sandali da trekking come calzatura principale, è una scelta che non ci sentiamo di consigliare, perché in caso di maltempo e fango può diventare davvero una brutta avventura!
I bastoncini da trekking e il bordone
Ecco un altro elemento che divide i pellegrini in fazioni contrapposte, neanche ci fosse una rivalità calcistica! 😉 Anche qui la scelta è influenzata da diversi fattori, tra cui si annoverano i risvolti storici e tradizionali, la comodità e persino le questioni “affettive”. Spesso ci si chiede se i bastoncini da trekking abbiano un’utilità effettiva quando si cammina.
Anche noi eravamo piuttosto scettici all’inizio e qualcuno li considerava anche una sorta di moda passeggera che sarebbe stata archiviata piuttosto presto. Lungi da noi dire che siano indispensabili, ma per quel che abbiamo sperimentato in cammino sono risultati molto utili, quindi opteremo anche in futuro per una coppia di classici bastoncini da trekking, leggeri e resistenti.
Il bordone

Come già abbiamo detto nell’articolo sulla storia del Cammino di Santiago, uno dei simboli degli antichi pellegrini è il bordone (detto anche bastón o bordón): una lunga asta di legno che accompagnava tradizionalmente il pellegrino da casa propria sino alla città di San Giacomo. L’autentico bordone del pellegrino era piuttosto alto, a volte anche più della persona stessa ed era solitamente in legno di ciliegio, pino o castagno.
Era piuttosto spesso e a volte aveva una sorta di pomello in alto e una punta di ferro in basso; altri erano dotati di una modanatura circolare al centro che fungeva da impugnatura, altri avevano la sommità ricurva. Il bordone era utilizzato per molteplici funzioni:
- difendersi dagli animali feroci;
- sorreggere una zucca contenente acqua o vino (la calabaza) e la borsa;
- usata da alcuni come una sorta di “calendario” per segnare con un’incisione i giorni trascorsi in cammino.
Nonostante si sia persa l’originaria funzione, ancora oggi capita di incontrare pellegrini che utilizzano il bordone, con cui mantengono quasi un rapporto mistico, considerandolo un caro compagno di viaggio.
I bastoncini da trekking

Se decidessi di acquistare i bastoncini da trekking, come abbiamo consigliato per gli altri pezzi di equipaggiamento, provali durante la fase di allenamento per prendere la mano e verificare l’utilità. I maggiori punti di forza di questo tipo di equipaggiamento sono:
- è come avere altre due “mezze gambe” con quel che ne consegue per il mantenimento dell’equilibrio, particolarmente in discesa;
- in salita ti aiuteranno tantissimo: saranno particolarmente preziosi nei momenti in cui ti sentirai troppo stanco e potrai usarli come “leva” nei passaggi difficili;
- favoriscono una migliore postura, perché regolando i bastoncini all’altezza corretta in funzione della propria statura, non verrà automatico inclinare il busto in avanti;
- fanno sì che tutto il corpo si muova simmetricamente e ritmicamente, comprese braccia e busto;
- in caso fossi sul punto di inciampare, puntando i bastoncini sul terreno potresti evitare la caduta.
Le caratteristiche
Se sceglierai di utilizzare questa attrezzatura, potrai decidere se acquistarne uno solo o due: la funzione svolta non sarà la stessa, ma sarà comunque meglio farci un po’ di rodaggio (ne parliamo nell’articolo su come prepararsi al Cammino di Santiago). Ricordati che, indipendentemente dal modello di bastoncini che comprerai, non potranno essere portati nel bagaglio a mano, quindi valuta se ti converrà acquistarli direttamente in Spagna per poi lasciarli a Santiago.
Ovviamente c’è sempre la possibilità di metterli nel bagaglio in stiva, anche se in questo caso sarà meglio considerare il costo aggiuntivo che, nel caso di alcune compagnie aeree, potrebbe essere significativo.
Per quel che riguarda i materiali di cui sono formati i bastoncini, sono diversi in funzione della parte interessata:
- l’ossatura vera e propria può essere realizzata in acciaio inossidabile, alluminio o fibra di carbonio (il più leggero e resistente). Nonostante la qualità indiscussa del carbonio, non crediamo che poche decine di grammi giustifichino un esborso maggiore a volte di decine di euro;
- le impugnature sono costruite con plastica o gomma, o, in alcuni casi, in sughero: quest’ultimo assicura una maggiore traspirazione e permette una minore sudorazione delle mani;
- le punte sono normalmente fatte in tungsteno, che assicura robustezza ottimale. Se queste sono indispensabili durante i percorsi montani attrezzati, durante il Cammino di Santiago è sempre consigliabile coprire le estremità con dei puntali in gomma; questo evita di rovinare sia il terreno che il materiale di cui è formato il suolo (nel caso in cui ti trovassi a camminare su acciottolato o pavimento) e, inoltre, riduce di molto il fastidioso rumore prodotto dalle punte. Altro aspetto importante è quello inerente alla sicurezza: le punte acuminate senza la protezione in gomma potrebbero essere molto pericolose per sé e per gli altri.
Altro aspetto importante è assicurarsi che i bastoncini siano pieghevoli o retrattili. Solitamente si regolano svitandoli ed hanno sull’asta l’indicazione in centimetri della misura, così potrai facilmente trovare quella più adatta a te.
Regolazione e uso
È innanzitutto necessario regolare i bastoncini da trekking in base alla propria statura, impugnandoli ed estendendoli in altezza sino a formare con il gomito un angolo di 90°. Successivamente dovrai passare la mano dentro i lacci, così che anche i polsi abbiano il giusto sostegno.
I bastoncini andrebbero anche accorciati o allungati in funzione del terreno su cui, di volta in volta, ti troverai a camminare: più lunghi in discesa, più corti in salita; è evidente che in caso di continui dislivelli, questa continua regolazione risulterà scomoda e probabilmente improponibile!
Per questo motivo il consiglio è di impugnarli più in basso in salita e di accantonarli momentaneamente nelle discese particolarmente ripide. Valuta se, in presenza di terreno particolarmente accidentato, sia il caso di utilizzarli o meno.
Se dovessero esserti d’intralcio, potrebbe essere una buona idea poterli “ancorare” allo zaino durante la tappa. Infatti tutti gli zaini hanno un sistema per legare i bastoncini, ma è pensato più che altro per trasportarli durante il viaggio.
Tuttavia saranno frequenti le occasioni in cui, mentre starai camminando, ti farà comodo avere le mani libere dai bastoni (anche solo per fare una semplice foto) senza doverli poggiare a terra e poi abbassarti per riprenderli. Noi abbiamo ovviato a questo piccolo inconveniente cucendo una fettuccia di velcro (simile a quelle ferma-cavi) a uno spallaccio, così da bloccarli e avere in pochi secondi le mani libere.
Per quel che riguarda il modo di utilizzarli, è piuttosto semplice e ti verrà naturale dopo pochissimo tempo: è sufficiente alternare l’appoggio, in quanto ciascun bastoncino deve favorire il movimento sul lato opposto alla gamba poggiata sul terreno. Praticamente, quando farai un passo avanti col piede sinistro, dovrai portare in avanti il bastoncino destro e viceversa.
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