La freccia gialla e il Cammino di Santiago: segnaletica e trasporti
Com’è facile immaginare, camminare per centinaia di chilometri su percorsi misti (asfalto, sterrato, strade di campagna, città, boschi, ecc..) comporterà dover affrontare tantissimi bivi e deviazioni, tra cui diventerebbe davvero difficile orientarsi se non ci fosse una segnalazione adeguata.
Freccia gialla Cammino di Santiago e conchiglia saranno tre elementi indivisibili, delle effigi tracciate un po’ ovunque che ti porteranno verso la meta: ringrazierai tante volte questi segni, soprattutto nei momenti di ansia da smarrimento! Saranno loro a guidarti verso la meta agognata da tutti i pellegrini: la Cattedrale di Santiago di Compostela.
Altro argomento, ben più spinoso, è quello dei mezzi di trasporto in Cammino: potremmo anche non parlarne, ma ignorarne l’esistenza non li farà di certo sparire! Per trasporti intendiamo il bus, il taxi, l’autostop, il servizio postale e il trasporto zaini; cercheremo di trattare l’argomento con la massima imparzialità, lasciando infine spazio alla nostra opinione in merito.
«Viaggiatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini».
(Antonio Machado)
Una miriade di tracce verso Santiago

Assodato che la segnaletica sia indispensabile, attualmente si ha addirittura una sovrabbondanza di frecce e indicazioni varie, che potrai incontrare praticamente ovunque: sui muri delle case, sui marciapiedi, sui pali della luce, sull’asfalto; non mancheranno neanche segnali di fortuna realizzati nei modi e con i materiali più disparati!
Perdersi sui Cammini più frequentati, come quello Francese, è praticamente impossibile… e non bisogna dimenticare che gli abitanti sono sempre pronti a dare una mano indicando la via giusta.
Un aspetto da segnalare per completezza, anche se molto marginale, riguarda il fatto che a volte le frecce vengono tracciate anche in modo scorretto (particolarmente nei centri abitati) per far in modo che i pellegrini passino da un determinato bar o locale. A volte, ciò causa anche l’allungamento del percorso. Il Cammino di Santiago è anche un business e, come in tutti gli ambiti, esiste chi non si fa scrupoli a mettere in atto strategie speculative.
Anche la tradizione d’impilare sassi è molto presente, ti capiterà spesso di vedere delle piccole pile di pietre a forma di piramide, fatte dai pellegrini di passaggio e poste solitamente in corrispondenza delle biforcazioni per indicare il percorso corretto.
Se dovessi vederne tante, potresti trovarti al cospetto di una delle lapidi presenti sui Cammini: alcuni pellegrini più sfortunati hanno purtroppo perso la vita durante il loro pellegrinaggio.
Non mancheranno neanche i classici cartelli stradali che indicheranno il Cammino ai pellegrini ed il passaggio degli stessi agli automobilisti in transito: non dimenticare di porre sempre la massima attenzione, quello degli incidenti stradali è uno dei maggiori fattori di rischio per i pellegrini (se vuoi approfondire leggi «Il Cammino di Santiago e i pericoli: è sicuro?«).
In ultimo, ricordiamo anche che in alcune zone potresti anche trovare dei segnali bianchi e rossi, simili a quelli molto diffusi anche nei nostri sentieri: il consiglio è quello di seguire quelli specifici del Cammino.
Freccia gialla Cammino di Santiago: significato e storia
Per quanto possa sembrare strano, sino a circa 50 anni fa la necessità di dotare adeguatamente di segnaletica un percorso così lungo non era molto sentita e infatti, il Cammino di Santiago non poteva certo vantare delle indicazioni degne di questo nome, né tantomeno esisteva una minima uniformità nella tipologia d’insegne utilizzate.
La tradizione narra che il primo ad usare la freccia gialla fu Don Elías Valiña Sampedro, parroco di O Cebreiro (luogo di una delle affascinanti le leggende del Cammino Francese): trovandosi questa località montana alla fine di un impervio sentiero, il sacerdote temeva a ragione che i pellegrini incontrassero notevoli difficoltà nel seguire la strada, rischiando di smarrirla.
Un giorno, vicino alla chiesa, trovò un secchio di vernice gialla che pare fosse stato dimenticato da alcuni operai intenti ad effettuare dei lavori stradali proprio lì vicino, altri raccontano che fu il curato ad acquistarla o a chiederla ai lavoratori.
In ogni caso, da qui all’idea definitiva il passo fu breve: perché non sostituire l’attuale precaria e sporadica segnalazione in legno con una flecha amarilla (gialla), così evidente da permettere ai pellegrini d’imboccare sempre la strada esatta verso Santiago?
Era l’inizio degli anni ’80 e dopo l’iniziale sforzo del parroco di tracciare la freccia del Cammino di Santiago su tronchi e pietre, molti volontari seguirono l’esempio e piano piano l’intero percorso venne segnalato, anche perché questa soluzione univa la piena visibilità di un colore acceso all’economicità dei costi da sostenere per tracciarlo.
La conchiglia e le pietre miliari

Se la freccia gialla è dipinta praticamente ovunque (a volte anche in modo contrastante!), gli atri tipici modi di segnalare il Cammino di Santiago sono la conchiglia e i mojón, detti anche pietre miliari o cippi.
Essendo la conchiglia il simbolo principale del Cammino, viene utilizzata in una miriade di modi al fine di segnalare la strada: ad esempio troverai spesso delle piastrelle in ceramica incastonate nei muri delle case con la conchiglia gialla su fondo blu scuro, oppure delle splendide conchiglie in metallo poste sulle strade lastricate degli antichi centri cittadini.
La stessa tipologia di piastrella in ceramica (o similare) la troverai incassata nei cippi in cemento che, particolarmente in Galizia, ti diventeranno subito familiari; alla base troverai anche una placca in metallo con incisi i chilometri mancanti per raggiungere Santiago di Compostela. In questa comunità autonoma, troverai pietre miliari addirittura ogni 500 metri… finirai per non guardare più il numero di chilometri! 😉
Un particolare interessante riguarda la differenza d’interpretazione della direzione indicata dalla conchiglia nelle diverse Comunità autonome: in Galizia la rotta verrà indicata dalla parte larga della conchiglia mentre nelle Asturie da quella stretta.
Questa difformità è originata dalla diversa interpretazione data al punto in cui confluiscono tutti i raggi e dal modo di considerare Santiago di Compostela come il luogo in cui tutto si conclude o da cui tutto ha origine.
Trasporto zaini Cammino di Santiago, correos, bus, taxi
Come già detto altrove nel sito (siamo ripetitivi, vero?) non ci sentiamo “paladini” del Cammino o coloro che hanno sempre la verità in tasca, pronti a fustigare chi non rispetta l’ortodossia del “vero” pellegrino: ma alla fine di questo articolo esprimeremo comunque la nostra umile opinione in merito a queste tipologie di “mezzi di trasporto”! 😉
Intanto parleremo del servizio trasporto zaini, del servizio postale, dei bus e dei taxi: l’argomento è molto dibattuto, in quanto divide coloro che ritengono non ci sia nulla di male nel ricorrere a qualche “aiutino” e chi invece lo vede come un sacrilegio.
Consideriamo corretto parlarne perché il fenomeno esiste da tempo ed è ampiamente diffuso, ignorarlo non crediamo serva a qualcosa; preferiamo scriverne esprimendo la nostra opinione, così che poi ognuno possa farsi un’idea.
Qualora volessi approfondire maggiormente le tipologie di approccio al Cammino di Santiago, ti consigliamo di dare anche un’occhiata all’articolo sul significato del Cammino di Santiago.
Vediamo adesso quali sono le varie possibilità in quest’ambito:
- Trasporto zaino Cammino di Santiago e consegna all’ostello: questo tipo di servizio si è diffuso a macchia d’olio sul Cammino di Santiago. Inizialmente nato per aiutare i pellegrini in evidente difficoltà fisica, è diventato una costante presenza in quasi ogni albergue, bar o negozio. Consiste nel pagare una tariffa (a partire da €5) lasciando lo zaino all’ostello di partenza così che venga trasportato con un furgone sino a quello in cui avrai deciso di fermarti per la notte. Non devi far altro che mettere il denaro dentro una delle buste che trovi negli ostelli o nei bar, compilarne l’esterno con i tuoi dati e l’indirizzo di destinazione e legarla allo zaino con il filo in dotazione.
- Servizio postale: le Poste spagnole effettuano sia il servizio spedizione zaino che il classico servizio di recapito pacchi. Quest’ultimo potrebbe tornare utile a coloro che si sono resi conto di aver portato troppo e quindi di aver appesantito eccessivamente lo zaino (e la schiena!).
Sarà sufficiente recarsi in qualunque ufficio postale sul Cammino, richiedere una scatola e inviarla all’ufficio di Santiago di Compostela (Oficina Principal de Correos de Santiago, Rúa do Franco, 4 – 15702 – Santiago de Compostela). A questa pagina del sito di Correos (in italiano) puoi consultare tutte le tariffe e le condizioni.
Per quanto riguarda il servizio d’imballaggio e invio di biciclette, può essere acquistato il Paq bicicleta per spedizioni da Santiago de Compostela o Finisterre all’Italia. Il prezzo include l’imballaggio e un’assicurazione, che può essere ampliata a pagamento.
- Prendere il bus, il taxi o fare l’autostop: queste soluzioni sono sommariamente equivalenti e si ricongiungono tutte allo scopo di portare a termine una o più tappe usufruendo di mezzi di trasporto alternativi alle proprie gambe! Senza entrare nel merito delle motivazioni per le quali ognuno potrebbe scegliere di usufruire di queste tipologie di mezzi, possiamo certamente consigliare, se proprio ritenuto necessario, di utilizzare il bus. In Spagna è un mezzo economico e dotato di una rete moderna e molto sviluppata, infatti arriva praticamente ovunque ed è ben più diffuso del treno.
La nostra opinione

Dopo aver percorso interamente più cammini, possiamo dire che il nostro parere è di ricorrere ai mezzi di trasporto zaino e persone solo in caso di assoluta necessità o in presenza di particolari problemi fisici, per un periodo di tempo breve, strettamente necessario.
Non perché pensiamo che chi lo faccia abitualmente non sia un “vero” pellegrino, ma perché crediamo che camminare per tanti chilometri con lo zaino sia una parte sostanziale di quella che riteniamo essere l’essenza del Cammino.
Prendere delle scorciatoie o risparmiare un po’ di fatica facendo portare lo zaino al corriere ci darebbe l’idea di aver trovato un modo “furbo” per raggiungere prima o più comodamente l’obiettivo finale. Non condanniamo chi lo fa, ma, se dovessimo renderci conto di non riuscire per qualunque motivo a camminare, proveremmo a riposare un paio di giorni e poi ripartiremmo riducendo considerevolmente i chilometri giornalieri.
Se ancora non bastasse, torneremmo a casa e riprenderemmo il Cammino appena possibile. Sarebbe dura da digerire, ma inevitabile. Non prenderemmo in considerazione l’idea del trasporto zaino per tutte le tappe rimanenti sino a Santiago, con l’assillante proposito di terminare assolutamente il Cammino. Pensiamo che l’arrivo in Plaza do Obradoiro a Santiago, se non diviene la rappresentazione del percorso interiore che il pellegrino ha attraversato, sia solo l’epilogo di una lunga escursione.
Crediamo che le cose ottenute con fatica abbiano un sapore diverso e diano un appagamento più profondo. A titolo di esempio un nostro amico cita sempre la soddisfazione provata dopo aver risparmiato per anni per comprare l’auto dei suoi sogni; ripensando a quel momento, dice di sentire ancora il profumo della tappezzeria nuova, il sibilo profondo del motore appena acceso. Le auto successive, comprate a rate e quindi ottenute subito, non riuscirono mai a suscitare quelle emozioni.
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