L’arrivo in città e la Cattedrale di Santiago di Compostela
Ed eccoci qui, finalmente il viaggio si è concluso e la meta tanto agognata è stata raggiunta: tutte le ansie e le preoccupazioni di non farcela si sono rivelate infondate! Quando vedrai le prime case di Santiago di Compostela inizierai a provare un’emozione fortissima, una sorta di euforia che ti metterà le ali ai piedi e ti condurrà festante verso la cattedrale per il dovuto omaggio a San Giacomo.
Non dimenticheremo mai il momento in cui, dal sottopasso di Praza del Inmaculada, ci si immette in Praza do Obradoiro, la splendida spianata su cui si affaccia la cattedrale con la sua maestosità. Proprio in quel sottopasso, molto spesso sentirai la tradizionale musica celtica suonata dai “gaiteri” (da gaita, lo strumento tradizionale galiziano simile alla cornamusa). Sarà quella la colonna sonora che risentirai ogni qualvolta ti tornerà in mente il momento in cui sei giunto al cospetto di Santiago.
Vedrai pianti, abbracci, urla: tantissime emozioni che ti faranno ripercorrere in pochi secondi tutto il tuo Cammino e la fatica che ti è stata richiesta come tributo per compierlo. Aspetterai in piazza l’arrivo dei tuoi compagni di viaggio e sarà una gioia vederli esultare e ricordare con loro i momenti che hai condiviso, gli aneddoti divertenti che hanno caratterizzato i momenti vissuti insieme.
Dopo questi bellissimi attimi d’intensa felicità, probabilmente ti siederai in piazza e inizierai a guardarti in giro, stremato e grato (e magari anche un po’ incredulo) per essere riuscito a compiere tutto questo!
«Vedrai che tutto sarà meraviglioso, quando giungerai alla fine del tuo pellegrinaggio, e lo sarà anche agli occhi di colui che mai vide bellezza».
(Kahlil Gibran)
Depositare lo zaino
Le prime cose che ogni pellegrino vorrebbe fare appena arrivato in Praza do Obradoiro saranno entrare nella cattedrale di Santiago di Compostela per assistere alla messa, abbracciare il Santo e magari vedere il famoso botafumeiro in azione. Ricorda che, prima di entrare in chiesa, dovrai necessariamente liberarti dello zaino, perché non è consentito portarlo all’interno.
A meno che tu non decida di andare subito in ostello e lasciarlo lì, potresti sfruttare i servizi di deposito zaino; quelli che seguono sono i principali e distano entrambi circa 100 metri dalla cattedrale:
- Presso l’ufficio postale Correos sito in Rúa do Franco n.4, potrai depositare lo zaino e\o la bici e anche i bastoncini. Consulta il sito ufficiale per maggiori informazioni e per conoscere prezzi e orari sempre aggiornati.
- Pilgrim Camino de Santiago, sito in Rúa Nova, 7, dove potrai depositare lo zaino, la bici, usufruire del servizio lavanderia e, per quei pellegrini che proseguono senza fermarsi a dormire a Santiago o hanno il volo lo stesso giorno dell’arrivo, il servizio doccia. Maggiori informazioni sul sito di riferimento.
La Cattedrale di Santiago di Compostela
Dopo tanti chilometri e tanti giorni, finalmente vediamo la Cattedrale di Santiago di Compostela stagliarsi davanti a noi, imponente e bellissima, con una perfetta armonia nelle forme nonostante sia stata costruita e ampliata in epoche e con stili architettonici differenti: dal romanico al gotico sino al barocco spagnolo.
La facciata è stata realizzata da Fernando de Casas Novoa ed è una delle massime espressioni di questo stile ricercato, che certamente non passa inosservato! La costruzione della cattedrale, eretta sui resti dei precedenti luoghi di culto, iniziò nel 1075, fu terminata nel XIII secolo e consacrata nel 1211, alla presenza del re Alfonso IX di León.
L’entrata principale della cattedrale è famosissima per il maestoso Portico, raffigurante l’apocalisse, animato da centinaia di figure umane, scolpito dal Maestro Mateo nel 1188: non perderti la raffigurazione di San Giacomo Apostolo incastonata nella colonna posta al centro!
Essendo la cattedrale il “centro del mondo” per ciò che riguarda il pellegrinaggio a Santiago di Compostela, nel tempo si sono sviluppati dei riti che i pellegrini seguono non appena si avvicinano a questo edificio:
- ammirare il Portico della Gloria, poggiando la mano (ormai si è formata una sorta di impronta) nella colonna centrale sotto la statua di San Giacomo, in segno di devozione e di una sorta di “missione compiuta” nonostante i sacrifici e la fatica; successivamente inserire la mano nelle fauci delle creature mostruose appena sotto, un segno impavido di totale fiducia nella protezione di San Giacomo;
- Il simbolico e importantissimo abbraccio alla statua del Santo ubicata dietro l’altare, realizzata in pietra e ricoperta da un mantello d’argento. Nel momento in cui salirai le scalette per arrivarci, proverai una sensazione bellissima sentendo il contatto sul tuo corpo, memore di tutto ciò che questo gesto simboleggia.
- un ulteriore omaggio al Santo consiste nella visita alla cripta ubicata sotto l’altare, dove all’interno di una splendida urna, sono custodite le spoglie di San Giacomo.
- ultimo passo è assistere alla messa del pellegrino, una celebrazione solenne tenuta all’interno della cattedrale, dedicata a tutti coloro che sono arrivati quel giorno a Santiago di Compostela.
Per tutte le informazioni aggiornate sugli orari di apertura, i biglietti, gli eventi e tutto ciò che riguarda la Cattedrale, puoi visitare il sito ufficiale (in inglese e spagnolo).
Inoltre, in seguito all’emergenza Covid-19, alcune tradizioni come l’abbraccio alla statua potrebbero non essere più consentite.
Tra le visite guidate, potrebbe interessarti quella “dall’alto”: è infatti possibile vedere parti normalmente non accessibili e salire sul tetto della cattedrale, godendo della vista meravigliosa delle piazze sottostanti e del centro storico di Santiago di Compostela. Il costo è di circa €10, i biglietti possono essere acquistati presso il Palacio de Gelmìrez in Praza do Obradoiro.
Il botafumeiro e la Cattedrale di Santiago di Compostela

Durante la messa del pellegrino, il momento più emozionante e indimenticabile è certamente quello in cui viene azionato il mitico botafumeiro, un enorme incensiere che viene fatto oscillare all’interno della cattedrale di Santiago di Compostela. Contemporaneamente viene anche suonato l’imponente organo a canne: puoi quindi immaginare la potenza di questo momento e la profonda emozione che farà scaturire in ogni pellegrino.
La storia di questo turibolo è antichissima e risale agli albori dei pellegrinaggi effettuati dai devoti presso la tomba di San Giacomo. L’attuale botafumeiro, risalente al 1851, pesa addirittura 53 kg, è alto 1,50 metri e viene fatto oscillare sino a circa 20 metri di altezza: pensa che raggiunge la ragguardevole velocità di 68 km / h arrivando a sfiorare il tetto della chiesa.
Viene azionato nelle maggiori ricorrenze liturgiche che si susseguono durante l’anno e il suo movimento viene assicurato tramite l’azionamento di corde di notevole diametro. Queste ultime sono collegate ad una carrucola agganciata al tetto della chiesa ed è necessaria la forza di 8 uomini affinché l’incensiere possa raggiungere la velocità e l’oscillazione corretta! (per vederlo in azione vai al nostro articolo «Il Cammino di Santiago: film, video e foto«!).
Per quel che riguarda la storia e le motivazioni per il suo utilizzo, il primo riferimento è addirittura contenuto nel Codex Calixtinus, dove viene chiamato “Turibulum Magnum” e il suo impiego originario pare fosse quello di coprire il “profumo” emanato dai numerosissimi pellegrini che frequentavano la cattedrale e vi dormivano dentro durante la notte.
Dal 2017 circa non si hanno più molte certezze su quando si possa trovare in funzione il grande incensiere al di fuori dalle maggiori occasioni religiose, ma pare che una donazione di circa €400 dovrebbe coprire i costi e favorire la messa in funzione dell’incensiere, oltre a dare il diritto di avere uno o due banchi riservati in prima fila.
Come indicato nel sito della Cattedrale, sarà necessario inviare una mail (con il dovuto anticipo) all’indirizzo botafumeiro@catedraldesantiago.es. Che dici, si fa una colletta? 😉
La leggenda delle campane della Cattedrale di Santiago di Compostela
Anche le campane della cattedrale nascondono una storia leggendaria quanto rocambolesca che risale ai secoli in cui la penisola iberica si trovava quasi interamente sotto il dominio arabo. Uno dei comandanti arabi più temuti era Almanzor (Muhammad ibn Abi ‘Amir), Califfo di Cordoba, temuto condottiero nonché abile uomo politico, che condusse molte campagne militari contro i regni cristiani nel nord della Spagna tra il 981 e il 1002.
Durante una di queste risalì la Spagna (pare utilizzando in parte il Cammino de La Plata) e nel 997 attaccò e saccheggiò ferocemente la città di Santiago di Compostela bruciando interamente la chiesa dove i cittadini veneravano il Santo: come unica concessione alla popolazione, lasciò integro il luogo in cui riposavano i resti di San Giacomo.
Almanzor non rinunciò comunque ad umiliare i cristiani, costringendo i numerosissimi prigionieri a portare tutti i frutti del saccheggio a piedi sino a Cordoba: tra questi c’erano anche le porte della città e le amate campane della cattedrale. Come ulteriore sfregio, queste furono riempite d’olio per utilizzarle come lampade per illuminare l’immensa moschea di Cordoba (oggi cattedrale dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima in Cordoba).
La vendetta del torto subíto si fece attendere 250 anni ma arrivò: secondo la leggenda, nel 1236 i cristiani riconquistarono Cordoba e vendicarono l’umiliazione patita imponendo ai prigionieri arabi di riportare a piedi le campane sino a Santiago di Compostela!
Cosa vedere a Santiago di Compostela

La città capoluogo della comunità autonoma di Galizia è abitata da circa 96000 persone e, nonostante conservi un caratteristico centro storico molto antico (dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco), è una città moderna e vitale.
Per visitarla, l’ideale è perdersi con calma tra le viuzze della parte vecchia, non trascurando di dare un’occhiata ai suoi negozi storici e ad alcuni dei suoi palazzi decorati con splendidi fregi barocchi.
Da non perdere sono certamente i numerosi giardini, tra cui il parco dell’Alameda, vera e propria oasi di pace e tranquillità che magari ti farà piacere visitare per staccare dalla folla e dal rumore del centro. Caratteristici di questo parco sono i due leoni posti a sorvegliare l’ingresso del parco e la statua de Las Dos Marìas, due pittoresche signore che non potrai non riverire con un ossequioso saluto!
Altre tappe da non saltare sono la visita al Museo de la peregrinación, la chiesa di San Francesco e il Museo dedicato alla Terra Santa. Una delle tante particolarità di questa città è la presenza della “Tuna”, tra le migliori di tutta la Spagna.
Ma che cos’è la Tuna? E’ un insieme di spettacoli musicali gratuiti (ma un’offerta è gradita!) eseguiti nelle sere di primavera e d’estate, quando cantanti e musicisti eseguono, spesso abbigliati in stile medievale, musiche legate alla tradizione galiziana e spagnola.
Se avrai la fortuna di assistere a questo tipo di esibizione (solitamente intorno alle dieci di sera), passerai sicuramente dei momenti molto piacevoli immerso nel folclore locale. Se dovessi terminare il tuo soggiorno a Santiago nei giorni che intercorrono tra il 15 e il 31 luglio, potresti assistere alla Festa dell’Apostolo, patrono di Santiago di Compostela e dell’intera Spagna.
Durante questo periodo potrai partecipare a tantissime cerimonie di tipo religioso, che raggiungono il culmine il 25 luglio con la messa solenne in cattedrale e l’azionamento del botafumeiro. Nelle notti del 24 e del 31 luglio, in Praza do Obradoiro potrai gustarti i fuochi d’artificio, uno spettacolo grandioso che illumina l’intera città.
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