
Sono stati scritti molti libri sul Cammino di Santiago, ma forse il più famoso è quello di Paulo Coelho Il Cammino di Santiago. Pubblicato nel 1987, questo è il primo romanzo scritto dall’autore brasiliano e parla appunto della sua personale esperienza sul Cammino di Santiago, con un racconto in cui si intrecciano elementi realmente accaduti e altri più surreali.
Chiunque abbia familiarità con questo scrittore, sarà perfettamente preparato all’alto contenuto sia spirituale che mistico che troverà nel libro, fattore di non facile comprensione ma proprio grazie a questo, capace di trasportare e affascinare il lettore.
Paulo Coelho ne “Il Cammino di Santiago” descrive una parabola sul bisogno di ognuno di trovare la propria strada nella vita e conferirle un significato autentico, risultato che è possibile raggiungere solo attraverso il superamento di alcune prove e la progressione lungo il nostro personale percorso di crescita interiore.
Nonostante le recensioni talvolta negative, a questo libro si deve almeno in parte il merito di aver contribuito a ridare popolarità al Cammino di Santiago, dopo diversi decenni di declino dovuti in particolare alle due Guerre Mondiali, alla Guerra Civile Spagnola e alla successiva dittatura di Francisco Franco. Pensate che all’autore è stata anche dedicata una via, proprio nei pressi del Monte do Gozo!
Paulo Coelho Il Cammino di Santiago: la trama
Paulo Coelho apre “Il Cammino di Santiago” in Brasile, mentre l’autore-protagonista si sta sottoponendo al rito per diventare Maestro dell’Ordine RAM (dal latino “Regnum, Agnus, Mundi”, cioè “Rigore, Amore, Misericordia”), antica confraternita religioso-massonica che professa una devozione particolare per il Santo Volto di Gesù Cristo.
Tuttavia, il protagonista, peccando di vanità e presunzione, non supera la prova e non riesce quindi a conquistare la Spada che gli permetterebbe di trasformarsi in Guerriero della Luce. Il suo Maestro lo invia allora alla ricerca della Spada, che Paulo dovrà cercare percorrendo il Cammino di Santiago.
Giunto finalmente a Saint-Jean-Pied-de-Port, il protagonista inizia il suo viaggio in compagnia della sua guida spirituale, il misterioso ed enigmatico Petrus: lungo il percorso si troverà ad affrontare una serie di prove ed esercizi, imbattendosi in figure e situazioni che rischieranno di minare la sua fede e determinazione.
Questi eventi, che sfociano apertamente nel mistico e soprannaturale, aiuteranno Paulo a ritrovare sé stesso e a compiere la sua missione.
“Il Cammino di Santiago”: libro, autore, stile

Paulo Coelho ne “Il Cammino di Santiago”, così come in altre sue opere, affronta temi a lui cari, in particolare l’intreccio tra i misteri dell’universo e quelli della sfera interiore dell’uomo con il conseguente tentativo intrapreso da molte persone di comprendere questa relazione.
Misticismo e astrazione sono elementi immancabili dello stile di Coelho, che proprio per questo viene a volte criticato aspramente. Sono infatti molti i lettori rimasti delusi dall’opera, da cui si aspettavano un più classico racconto sul Cammino di Santiago, un libro che fungesse quindi anche da “manuale”. Se cerchi una guida del Cammino di Santiago, ne troverai sul mercato moltissime e alcune davvero valide, ma questo volume va in una direzione nettamente diversa.
Paulo Coelho Il Cammino di Santiago: simbolismo e quotidianità
Una volta decifrato lo stile e decodificata la narrativa tipica dello scrittore, è da ammirare la semplicità quasi favolistica del linguaggio utilizzato, il quale nasconde però un intenso simbolismo che induce alla riflessione aldilà di qualsiasi costrutto logico preconfezionato.
La carica poetica che ha iniettato Paulo Coelho ne “Il Cammino di Santiago” riesce ad andare oltre i classici romanzi ambientati lungo i sentieri che conducono a Santiago di Compostela e porta il lettore a una riflessione profonda e sincera sulla quotidianità vissuta talvolta in modo piuttosto piatto e ripetitivo.
Il significato de “Il Cammino di Santiago” di Coelho

La meta del cammino, in questo caso la città di Santiago di Compostela, è solo un simbolo, ma non è il suo significato ultimo e autentico: il Cammino di Santiago, nel libro e nella vita, rappresenta un percorso interiore che ci arricchisce e trasforma a ogni passo.
Aldilà degli elementi più magici ed esoterici, il protagonista dell’opera rappresenta ognuno di noi, che con le proprie incertezze, debolezze e paure, decide di affrontare e riscoprire sé stesso alla ricerca della propria verità interiore, perché, come dice l’autore stesso, “Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni”.
Paulo Coelho ne “Il Cammino di Santiago” si mette in gioco e invita il lettore a fare lo stesso: parafrasando un passaggio del terzo capitolo del libro, “Il Creatore e la Creatura”, il viaggio, in particolare nella forma del pellegrinaggio, è una sorta di gestazione che conduce chi lo compie a una rinascita.
Questo atto di venire nuovamente alla luce, è però più intenso e concreto del semplice nascere di un bambino, ma, così come un bambino appena nato non conosce nulla del mondo, anche il pellegrino sperimenta tutto in maniera più intensa e concreta prestando più attenzione a tutto quello che lo circonda.
Le parole della ermetica guida Petrus riassumono efficacemente il significato dell’intera opera: “Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al cammino. È il cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo”.
