
Con l’approssimarsi della bella stagione torna puntuale il desiderio di concedersi una meritata pausa, ma, giunto il momento di pianificare il viaggio, sorgono mille dubbi: quale destinazione scelgo? Quale tipologia di vacanza? Da solo o in compagnia? Viaggio organizzato o fai da te? Vacanza rilassante, culturale o avventurosa? Prima di chiedere un’opinione ad Andrea Sacchet, ecco cosa ne pensiamo noi.
Considerato che viaggiare non è solamente muoversi verso una meta, ma anzitutto conoscere se stessi e gli altri e tornare ricaricati di nuove energie, il concetto di vacanza ha subìto nel tempo un cambiamento radicale. Ciò che fa la differenza oggi, è il nuovo modo di pensare e di concepire come vivere e godersi il proprio tempo libero, coniugando le esperienze vissute a soluzioni sempre più sostenibili.
Questo concetto favorisce la ricerca di mete meno conosciute e affollate, concentrandosi magari su itinerari eco-sostenibili come i cammini a piedi, le escursioni o i percorsi in bici. In altre parole, è cambiata totalmente la prospettiva su come osserviamo il mondo che ci circonda: il nuovo vacanziere è diventato oggi più un viaggiatore che un turista.
Accettare la sfida per realizzare un cammino a piedi, magari impegnativo, ha un fascino unico; ecco perché molti si lasciano piacevolmente catturare da questo richiamo. L’immersione in luoghi caratterizzati da un modo di vivere slow, addentrandosi nella natura e nelle tradizioni locali, equivale dunque a un piccolo elisir di lunga vita
Undici domande ad Andrea Sacchet
Gli aspetti che abbiamo esposto sopra crediamo siano di grande interesse per molti e, per saperne di più, abbiamo pensato di ascoltare il parere di un grande camminatore.
Conosciamo dunque Andrea Sacchet, che ha deciso di dedicare una parte importante del suo tempo ai viaggi in giro per il mondo!
Ciao Andrea e benvenuto su ilcamminodisantiago.net! Per iniziare, ti va di parlarci un po’ di te?
Ho 40 anni, mi piace molto viaggiare e l’ho fatto in vari modi: treno, auto, autostop, aereo, camper, roulotte, bicicletta e…a piedi! 🙂 Ho fatto qualche viaggio a piedi, come quello a Capo Nord partendo da casa a Belluno, 7 anni fa. Poi il Cammino di Santiago, 9 anni fa. Adesso lo sto facendo nuovamente, partendo sempre da Belluno e andando a Finisterre. Viaggiare a piedi è una cosa che mi piace tantissimo, sia per gli incontri con le persone che per la possibilità di esplorare i luoghi lentamente, fuori dal contesto turistico.
Vado nei paesini dove le persone non sono abituate a vedere forestieri e, vedermi arrivare con il carretto, incuriosisce tanti; a volte li trovo un po’… titubanti, quasi sospettosi. Ma un “buongiorno” e un sorriso aprono porte ovunque!

Qual è il primo viaggio che ricordi d’aver compiuto in compagnia dei tuoi genitori?
Il primo viaggio che ricordo è stato in Sardegna, avevo 8 anni. Poi molti altri dopo. Mi hanno raccontato che quando avevo 2 anni, siamo andati da Belluno fino a La Coruña in Spagna, con una 127 per trovare i nostri parenti. Io, mio fratello di 6 anni, mia mamma e mio papà.
L’aver fatto lo scout ha influenzato in qualche modo la passione per i viaggi e la natura?
Beh, sì, ho imparato molte cose con gli scout, tanti aspetti pratici su come vivere nella natura. Sapermi adattare, rinunciare alle comodità di casa e arrangiarsi con quello che la natura offre. Ma soprattutto lo spirito di avventura, come trasformare ogni problema in opportunità e vivere tutte le esperienze col sorriso, aiutando i più giovani e imparando insieme. Decisamente l’esperienza scout è stata fondamentale sia nella parte pratica che in quella emotiva.
Davvero hai avuto un incontro ravvicinato con un orso bruno? Raccontaci!
Sì, in Canada. Stavo camminando in un sentiero in mezzo al bosco, ad un certo punto sento un rumore a circa 30-40 metri da me, mi fermo, guardo, e vedo un orso che mi fissa. Piano piano tiro fuori la fotocamera per fotografarlo, lui sta fermo. Poi ad un tratto salta su un albero e si rifugia tra la chioma. Mi è dispiaciuto averlo spaventato, così me ne sono andato e l’ho lasciato tranquillo. Chissà se anche lui si è dispiaciuto per aver spaventato me! 😉 😉
Quale Paese ti ha lasciato un segno più profondo?
Il Canada. L’ho girato un po’ in autostop per 2 mesi e mezzo. Persone stupende, generose che mi ospitavano in casa, mi davano da mangiare, senza che io chiedessi nulla. Spontanei. Poi paesaggi immensi, animali di ogni tipo, montagne enormi, fiumi enormi. Poi girare in autostop mi ha permesso di parlare molto con le persone del posto, loro mi raccontavano cosa c’era da vedere, le particolarità del luogo ecc. Molto meglio di una guida turistica!
Se dovessi suggerire una tipologia di esperienza tre escursione breve, pellegrinaggio, trekking solitario o di gruppo, percorso in bici, per quale opteresti?
Beh, escursioni brevi si possono fare molto spesso, appena si ha qualche ora o una giornata a disposizione si va, e via. Per i pellegrinaggi ci vuole tempo, e so che in quest’epoca, purtroppo a molti manca questa disponibilità. Io sono per i viaggi e i trekking in solitaria, a meno che non si trovi la giusta compagnia. Io l’ho trovata, si chiama Fabiola. Sarebbe venuta con me, ma ha un bimbo di 6 anni e non può farlo. Comunque, se si trova la compagnia giusta è bello condividere viaggi e trekking.
I viaggi a piedi li preferisco tra tutte le tipologie. È un viaggiare lento e si può godere di tutto quello che c’è attorno, si conoscono molte persone e si vedono particolari che altrimenti non si vedrebbero. Io adoro la montagna, quindi i trekking in montagna, anche di più giorni, sono quelli che preferisco.

Quando ti metti in viaggio, quale parte di te prevale? Quella della scoperta, dell’introspezione o altro?
Quella della scoperta, della curiosità. Vedere cosa c’è in giro, scoprire le culture, le idee, i modi di vivere, il cibo…di vari paesi. Poi nei viaggi in solitaria ho molto tempo per ascoltarmi e conoscermi. Ogni difficoltà devo superarla da solo, quindi imparo, cresco, mi rafforzo.
Quale consiglio ti senti di dare a chi ha molti dubbi prima di partire per il primo cammino?
Se parliamo del Cammino di Santiago Francese, beh, adesso come adesso non c’è davvero nulla da temere. È molto organizzato, ci sono guide su guide, i trasporti funzionano, c’è internet ovunque. L’unica cosa che mi sento di dire al riguardo, è di prenderlo con calma, senza fretta, senza per forza farlo tutto o fare le tappe a tutti i costi. Godersi il cammino, dove si arriva si arriva, senza troppi pensieri.
Quale pensi sia il principale beneficio del viaggiare? È importante per conoscere se stessi e gli altri?
Apre la mente, ci rende meno ignoranti, ci dà l’opportunità di confrontarsi, scoprire realtà diverse. Capire quanto siamo piccoli e quanto è bella la diversità di pensiero. È bella perché ci fa vedere le cose da vari punti di vista, perché è varia e mai monotona. Viaggiare rende liberi. Perché ci dà modo di pensare con la nostra testa, sulla base di esperienze fatte sulla propria pelle pur rispettando le idee altrui.
Ci insegna ad accettare le idee degli altri, ci dà modo di aver qualcosa da raccontare e condividere, rafforzarci, affrontare e superare le difficoltà fuori dalla nostra comfort zone. Ci fa capire quanto stiamo bene nel mondo “civilizzato” e fa sì che poi non ci si lamenti per delle cavolate. Viaggiare fa vivere meglio. Più sereni e in pace col mondo. Poi ci dà qualcosa da raccontare ai nostri nipoti quando saremo vecchi :).
Quale è il viaggio dei tuoi sogni che non hai ancora fatto?
Uno dei tanti viaggi che ho nel cassetto è la via della seta a piedi, oppure a cavallo. Un’esperienza in Medio Oriente e\o oriente fuori dai giri turistici.
E attualmente? Sei in pausa o in cammino?
Proprio in questo momento sono in pausa relax, cullato dal canto di un torrente. Il sole è tramontato e tra poco pianto la tenda. Sono in viaggio a piedi da casa, verso Finisterre con tappa a Santiago de Compostela. Sono quasi al confine tra Francia e Spagna, sul passo del Somport.
Alla prossima avventura

Salutiamo dunque Andrea, che attraverso i suoi viaggi ci ha aiutato a capire quanto sia importante uscire dal proprio guscio per conoscere se stessi e gli altri.
Lo lasciamo mentre sta percorrendo il Cammino Aragonese, parte di un percorso ben più lungo: una magnifica avventura da Belluno a Finisterre!
(le foto presenti nell’articolo sono state gentilmente fornite da Andrea Sacchet)
