
Una delle prime domande che si pongono tutti coloro che sentono parlare per la prima volta di questo percorso è proprio la più ovvia: che cos’è il Cammino di Santiago? Per rispondere al quesito, non si può prescindere dal conoscerne la nascita e l’evoluzione stessa.
La storia millenaria del pellegrinaggio più famoso al mondo è intrisa di realtà e leggenda combinate insieme, e lo scorrere del tempo ha fatto aumentare l’alone mistico facendo crescere così l’interesse verso il Cammino di Santiago. Laddove la storia non abbia potuto fornire notizie certe sulle sue origini, la leggenda ha abbondantemente colmato questo vuoto, aggiungendo fatti e particolari che hanno reso questo straordinario viaggio il più affascinante tra i cosiddetti cammini spirituali.
È evidente che il Cammino, allo stato attuale, riveste per ogni pellegrino un significato diverso; quindi, è proprio di questo che parleremo in questo articolo: cosa è il Cammino di Santiago per chi decide di partire? È legato solo alla religione o alla spiritualità? Se anche tu ti stai ponendo queste domande, continua a leggere, proveremo a trovare le risposte insieme.
Uno sguardo alle origini per capire che cosa è il Cammino di Santiago
Risalire alle vere origini che hanno dato vita al Cammino di Santiago non è affatto semplice, dal momento che le informazioni raccolte dagli storici del settore sono frammentarie e a volte frutto di tradizione orale.
Si è soliti cominciare la storia del Cammino di Santiago partendo dagli inizi del sec. IX ma, per dovizia di particolari e per una ricostruzione più aderente ai fatti, bisognerebbe tornare indietro nel tempo, all’epoca in cui Gesù predicava insieme ai suoi discepoli: egli pregò tutta una notte al fine di scegliere gli uomini giusti (appunto i dodici apostoli) cui destinare il compito di diffondere nel mondo il messaggio di salvezza di cui era portatore.
Tra i prescelti c’era Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo, sempre presente nella cerchia degli apostoli più fidati, tanto da essere ritratto anche ne l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci dove viene raffigurato insieme al fratello Giovanni accanto a Gesù.
Le vicissitudini che seguirono dopo la morte del Cristo lo portarono a diffondere il Vangelo anche nella penisola iberica, allora in mano al dominio islamico, dove fondò la prima comunità cristiana. Sin dal principio, la tenacia dettata dal suo carattere forte gli tributò, da parte di Gesù, l’appellativo di “figlio del tuono”.
Tornato in Palestina, ben presto attirò su di sé l’ira del re Erode Agrippa I, famigerato persecutore dei cristiani, che lo fece decapitare nella primavera del ’42. Giacomo divenne così il primo apostolo ad essere martirizzato in nome di Cristo.
Al fine di preservarne le spoglie e riportarle nel luogo in cui aveva predicato il messaggio di Gesù, due fedeli discepoli trafugarono il corpo trasportandolo nella lontana Galizia. La Spagna in quel periodo era devastata da guerre e pestilenze, per cui di Giacomo non si sentì più parlare per molti secoli.
Fu molto tempo dopo che il Cammino di Santiago iniziò, da una piccola scintilla: il miracoloso ritrovamento dei suoi resti nell’anno 830. Questo evento eccezionale diede impulso ai primi pellegrinaggi, compiuti per rendere omaggio alle spoglie custodite nella città di Santiago di Compostela.
Un’avventura dalle mille sfaccettature

Dopo aver parlato delle origini, vediamo adesso che cosa è il Cammino di Santiago per coloro che lo intraprendono, in sostanza cosa rappresenta questa esperienza per ognuno. Come ogni fenomeno di massa, seppur a fasi alterne il Cammino di Santiago ebbe nei secoli un forte impatto sui popoli, trascinando con sé una moltitudine di fedeli provenienti da ogni parte, spinti esclusivamente dalla devozione per il martire cristiano.
Inevitabilmente, lo scorrere del tempo ha cambiato lo spirito stesso del pellegrinaggio, trasformandolo e plasmandolo in relazione ai naturali processi che l’umanità affronta evolvendosi. Oggi il Cammino presenta una diversa connotazione, in quanto ha abbandonato il contesto prevalentemente religioso assumendo numerose sfumature.
Gli eventi che hanno determinato questi cambiamenti sono stati numerosi e di diversa natura, ma la svolta decisiva arrivò nel 1987 quando il Cammino fu riconosciuto come “Itinerario culturale europeo”: questo gli consentì di porsi anche come percorso storico, culturale e simbolico.
I sentieri che portano a Santiago oggi sono attraversati da persone mosse da esigenze sempre più eterogenee: voglia di avventura, esigenza di staccarsi dalla quotidianità, desiderio di riscatto, superamento dei propri limiti e delle proprie paure, ecc..; insomma, da pellegrinaggio esclusivamente religioso a pellegrinaggio dell’anima e dello spirito.
Vediamo adesso quali sono le tre risposte più frequenti che vengono date a coloro che si chiedono il Cammino di Santiago cos’è: un pellegrinaggio religioso, un percorso spirituale o un viaggio all’insegna dell’avventura.
Il Cammino di Santiago: alla ricerca di San Giacomo
Volendo tornare al significato unicamente religioso, è doveroso richiamare la nostra attenzione su colui che ha dato origine al Cammino: San Giacomo.
È naturale domandarsi cosa abbia fatto aumentare il valore della figura di questo santo rispetto agli altri apostoli che, come lui, subirono il martirio per aver portato nel mondo il Vangelo di Cristo; molto probabilmente la sua popolarità è dovuta alla straordinarietà, dal punto di vista mistico, riguardo il ritrovamento delle sue spoglie dopo secoli di oblio e a tutto ciò che questo fece scaturire negli anni a venire.
In seguito a questo eccezionale ritrovamento, il culto dell’apostolo Giacomo si diffuse così tanto da aumentare a dismisura la devozione in tutta Europa: l’apostolo rappresentava l’immagine divina del difensore dei popoli oppressi e questo rivestiva e riveste ancora oggi un significato profondo per i credenti. La sua figura a cavallo, simbolicamente accanto agli eserciti cristiani in lotta per la cacciata degli invasori mussulmani durante la reconquista spagnola, ne fanno tutt’oggi un simbolo.
Questo spiega perché il pellegrino mosso da motivazioni religiose vede nel Cammino un percorso di speranza, una luce guida per la salvezza della propria anima con gli occhi sempre rivolti al cielo; una via di fede, guidata da uno degli uomini più devoti a Cristo ed emblema dell’evangelizzazione cristiana.
Cosa è il cammino di Santiago? Un viaggio spirituale

Tra gli obiettivi principali che molti pellegrini si prefiggono accingendosi a partire per Santiago, sicuramente occupa un posto importante la ricerca di sé stessi finalizzata al raggiungimento di un equilibrio interiore. Questo tipo di percorso potrà trovare terreno fertile lungo il Cammino di Santiago, in quanto si avrà la possibilità e il tempo per riflettere a lungo, valutare da lontano le situazioni o avvenimenti che preoccupano nella vita di tutti i giorni.
Infatti, tra le motivazioni che portano a intraprendere il Cammino di Santiago, rientra spesso una ricerca di nuovi stimoli, quasi un modo per allontanarsi da alcune insoddisfazioni personali che talvolta sottraggono serenità: situazioni conflittuali sul posto di lavoro e in famiglia, solitudine, relazioni sociali poco appaganti, mancate realizzazioni personali.
L’atmosfera di pacifica convivenza e la fratellanza che spesso si può riscontrare tra i pellegrini, il contatto umano lontano da filtri e condizionamenti farà il resto, consentendo in modo ottimale di procedere verso quello che sovente è il primo passo da compiere: raggiungere la consapevolezza del proprio essere, del personale modo di concepire la propria esistenza.
Pensiamo che in questo senso, nel momento in cui ci si chiede cos’è il Cammino di Santiago, la risposta possa essere tranquillamente che si può considerare un cammino spirituale, un avvincente esperienza alla scoperta di sé stessi.
Scopri qui la nostra opinione, i consigli e cosa pensiamo sul significato del Cammino di Santiago.
Un’avventura lungo il Cammino
Naturalmente, tra l’enorme numero di pellegrini che ogni anno decide di partire alla volta di Santiago, non mancheranno certamente coloro a cui piace vivere avventure ed esperienze nuove e stimolanti. Il Cammino di Santiago, visto da quest’ottica, merita senza dubbio un posto d’eccezione nell’ambito delle esperienze al di fuori del comune!
Questo spirito, che può anche essere trasversale indipendentemente dalla motivazione principale, porterà ad affrontare il Cammino con ottima predisposizione mentale e farà sì che difficilmente si rimanga delusi. Il Cammino sarà ricco di sorprese, svelando aspetti imprevedibili e sorprendenti.
Al ritorno a casa, ogni pellegrino avrà la netta sensazione di aver lasciato nostalgicamente un pezzetto di sé sui sentieri percorsi, ma sarà una dare/avere: porterà con sé un prezioso patrimonio spirituale. Quindi, anche in questo caso, la risposta alla domanda “cos’è il Cammino di Santiago” può essere anche un’emozionante avventura, un indimenticabile viaggio colmo di emozioni che segnerà nel profondo.
Il primo passo: chiedersi il Cammino di Santiago cos’è
Dunque: cos’è il Cammino di Santiago? Abbiamo tentato di rispondere alla domanda partendo dalle origini, raccontando la nascita del Cammino e percorrendo un breve excursus nella sua storia. In seguito abbiamo descritto cosa è diventato in epoca contemporanea e come viene vissuto da chi lo compie.
Indipendentemente da cosa rappresenti per ognuno (valutazione molto soggettiva), anche se percorrerlo non dovesse portare a ricevere le risposte tanto attese, sarà comunque un viaggio indimenticabile nella propria anima, un ricordo indelebile per il pellegrino, che da quel momento volgerà lo sguardo in avanti con occhi nuovi.
A volte partire per il primo Cammino di Santiago può sembrare un’impresa troppo ardua, quasi impossibile; non è così! Bisogna provare a realizzarlo, cercando il proprio passo con le braccia e il cuore aperti al prossimo, vivendo intensamente ogni momento di questa magnifica esperienza.
