
Le storie che riguardano le vite dei santi racchiudono vicende tra loro diverse, ma tutte significative e affascinanti, ritenute degne di valore e di esempio per i fedeli. Tra realtà e leggenda, le loro gesta si intrecciano fino ad assumere un taglio talvolta avventuroso.
La loro esistenza, segnata spesso da notevoli privazioni, spirito di abnegazione e sacrifici fino al martirio, ha accompagnato la storia del Cristianesimo.
In quest’ottica, parleremo della storia di San Giacomo il Maggiore, destinatario insieme agli altri apostoli degli insegnamenti di Gesù e incaricato insieme a essi di diffonderli nel mondo.
Ognuno di loro subì il martirio in nome della fede cristiana, ma noi, oggi, ricorderemo fra tutte la figura di san Giacomo, l’unico martire in nome di Gesù della cui morte accenna la Bibbia.
La sua forte personalità e la capacità comunicativa lo fecero distinguere nell’opera di evangelizzazione, assicurandogli una vita avventurosa e ricca di avvenimenti. Scopriamo insieme, passo dopo passo, la vita di San Giacomo il Maggiore, così definito per poterlo distinguere da un altro, omonimo, apostolo: Giacomo di Alfeo detto il Minore.
Dalla vita fino alla traslazione, senza dimenticare la Legenda Aurea
Vediamo più da vicino la vita di san Giacomo, soffermandoci sui momenti più significativi che l’hanno contraddistinta. Pare fosse nato in Galilea, a Betsaida sul lago di Tiberiade.
Giacomo e il fratello Giovanni provenivano da una famiglia di umili origini, infatti il padre Zebedeo era pescatore, mestiere che tramandò ai figli; la madre, Salomè, ebbe un ruolo fondamentale in ciò che sarebbe avvenuto, tanto da essere poi testimone con Maria e Giovanni della morte e poi della Resurrezione di Gesù.
La vita dei due fratelli ebbe una svolta decisiva allorquando vennero chiamati dal loro Maestro a far parte del gruppo dei “Dodici”, gli apostoli. Si fecero presto valere, tanto che nei Vangeli viene annotato il loro carattere impetuoso, dimostrando di essere pronti anche a gesti drastici pur di proteggere il nome del loro Maestro. Fu proprio quest’ultimo che li soprannominò “figli del tuono“.
San Giacomo il Maggiore: evangelizzazione e traslazione

Giacomo, in seguito alla morte del Cristo, come gli altri apostoli si prodigò nell’evangelizzazione dei popoli e viaggiò molto. Si spinse fino alla penisola iberica, allora soggiogata dal domino islamico, incontrando non poche difficoltà.
Tornato in Palestina, si avverò ciò che Gesù aveva preannunciato, cioè il suo martirio: venne infatti messo a morte e decapitato nel 44 d.C. a Gerusalemme, per ordine del re Erode Agrippa I che, volendo colpire i cristiani, lo scelse come figura determinante e rappresentativa.
Gli unici riferimenti diretti sulla vita di san Giacomo sono da attribuirsi ai Vangeli e agli Atti degli Apostoli, mentre, dopo la sua morte, tutto risulta avvolto dalla leggenda. L’unica testimonianza che ci rimane è quella del frate domenicano Jacopo da Varazze, arcivescovo di Genova, che compilò dal 1260 fino al 1298 la Legenda Aurea.
L’opera, scritta in latino, è una raccolta di biografie agiografiche di santi, divenuta nel tempo un classico della letteratura religiosa. La storia narrata riguarda il corpo del Santo, che venne traslato nella lontana Galizia da Attanasio e Teodoro al fine di preservarne le spoglie.
Fu così che i resti di San Giacomo si divisero. A differenza del corpo, la testa, secondo la tradizione armena, sarebbe tutt’oggi custodita presso la Cattedrale di San Giacomo a Gerusalemme insieme alle spoglie di Giacomo il Minore.
Considerato che la Spagna era in quel periodo devastata da guerre e pestilenze, di San Giacomo si persero le tracce e non se ne sentì più parlare per secoli.
La scoperta del sepolcro e la nascita della leggenda
Secondo la tradizione, nell’830 venne scoperto dall’asceta Pelagio una sepoltura nei campi della Galizia. In quell’anno vi fu un atipico fenomeno luminoso vicino al monte Liberón (o Libradón), il quale indicò un sepolcro con incisa la seguente scritta “Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e di Salomé”.
In seguito al ritrovamento, il culto si diffuse sempre più e, poco più di due secoli dopo, si iniziò la costruzione della Cattedrale di Santiago di Compostela dedicata a San Giacomo il Maggiore (città che si chiamerebbe così da campus stellae “campo della stella”).
San Giacomo Matamoros
La scoperta dei resti di San Giacomo il Maggiore rivestì particolare importanza per via del periodo in cui avvenne. Accadde, infatti, proprio durante gli anni della Reconquista spagnola, ovvero nel pieno delle guerre che gli iberici combatterono contro i musulmani per riconquistare i territori della penisola.
Il ritrovamento e la convinzione che San Giacomo protettore fosse al loro fianco durante le battaglie galvanizzò gli eserciti, originando la nascita della leggenda di San Giacomo Matamoros. I successi militaririaccesero le speranze nei combattenti cristiani e segnarono la svolta decisiva in questo lungo periodo di guerre.
Ancora oggi, tramite le iconografie, viene tramandata la storia delle apparizioni che cambiarono le sorti della Spagna. L’episodio più celebrato e raffigurato è certamente quello del Santo che, in groppa a un cavallo bianco, sconfigge i mori, nemici del cristianesimo, durante la battaglia di Clavijo nell’840.
San Giacomo protettore e pellegrino: le gesta

Come abbiamo già accennato, la fedeltà di Giacomo al suo Messia è indubbia; infatti, egli lo seguì ciecamente e non ebbe alcuna esitazione neanche quando Gesù chiese se gli apostoli l’avrebbero seguito nella via che conduceva al Calvario. Questa incrollabile dedizione gli causò persecuzioni, carcere, flagellazione e, infine, la decapitazione.
Molti furono i prodigi e le guarigioni attribuite al Santo, tramite intercessione e invocazione di Gesù. Uno di questi racconta di quando Giacomo, mentre viene accompagnato al supplizio dallo scriba Josias, guarisce un paralitico; ciò causerà la conversione dello scriba stesso.
Giacomo aveva il dono della perseveranza e, nonostante i divieti, pare che egli entrasse anche nelle sinagoghe per annunciare il suo messaggio ai popoli. Fu un combattente invincibile e fervente sostenitore degli oppressi.
Le sue qualità vengono spesso citate anche nel Codex Calixtinus (XII sec.) libro di fondamentale importanza per la tradizione jacopea.
Le varie “anime” di San Giacomo il Maggiore
L’iconografia religiosa ci riporta l’immagine di San Giacomo, talvolta vestito da pellegrino con mantello e bordone, cappello, bisaccia, zucca per l’acqua e conchiglia, altre invece come apostolo coperto da una tunica, i piedi scalzi e con in mano un libro o un rotolo che simboleggia la sua missione apostolica.
Oltre tutti questi “ruoli”, ricordiamo anche che San Giacomo è protettore dei viandanti e pellegrini, cavalieri, soldati e sofferenti. Inoltre, secondo la tradizione cristiana, viene invocato contro i reumatismi e per benedire e proteggere i raccolti.
Non stupisce, quindi, che sia divenuto patrono di molti Paesi, regioni e città, tra cui: Spagna, Galizia, Santiago di Compostela, Nicaragua, Croazia, Cile e Guatemala. In Italia, le città e i paesi che lo hanno scelto come patrono sono numerosissimi (circa 90), tra cui Capizzi (ME) e Pistoia, unico luogo al mondo a parte Santiago di Compostela a possedere una reliquia ufficiale di San Giacomo (un frammento del cranio donato a Pistoia dal vescovo della città galiziana nel XXII secolo).
Il legame tra San Giacomo e il Cammino di Santiago

In questo articolo abbiamo citato il famoso pellegrinaggio chiamato Cammino di Santiago; non solamente perché in Spagna il culto di San Giacomo è particolarmente sentito, ma più che altro a causa del fatto che è il Cammino stesso a essere nato come atto di devozione.
Sin dalla diffusione della notizia del ritrovamento dei resti del Santo (custoditi oggi nell’urna posta sotto l’altare maggiore della Cattedrale, foto sopra), tale luogo divenne una delle tre mete di pellegrinaggio più importanti per il mondo della cristianità, insieme a Gerusalemme e Roma.
Non sempre però questo itinerario, sovente identificato nel cosiddetto Cammino Francese, ebbe vita facile. Durante la storia del Cammino di Santiago numerosi avvenimenti hanno portato quasi alla scomparsa di questo percorso: dalle guerre al protestantesimo, dai cambiamenti culturali degli ultimi secoli agli avvenimenti politici e sociali.
Oggi, questo famosissimo itinerario è più in forma che mai, nonostante ad alcuni possa sembrare anacronistico percorre centinaia di chilometri a piedi per rendere omaggio al luogo di sepoltura di un santo. Indipendentemente dal perché fare il Cammino di Santiago, non si può negare il grande valore di questa esperienza e la crescita personale che ne deriva.
Ogni anno pellegrini da tutto il mondo percorrono queste strade, sia fedeli che non credenti; uomini e donne in cerca di una sfida, di un momento in cui immergersi in sé stessi e negli altri.
Quando è san Giacomo e le celebrazioni a Santiago di Compostela
Il culto di san Giacomo il Maggiore, legato alla memoria del suo martirio e alla sua santità, ha avuto un’eco straordinaria nei secoli e nel mondo, tanto è vero che sono numerosissimi i luoghi dove si svolgono solenni celebrazioni in suo onore.
Naturalmente il più famoso è Santiago di Compostela, dove, il 25 luglio di ogni anno, il popolo galiziano (e non solo) rende omaggio al suo santo patrono. Il “Dia del Apostol Santiago” (il giorno di Santiago) coincide con il “Dia de Galicia”, festa ufficiale della comunità autonoma spagnola della Galizia.
I festeggiamenti in onore di San Giacomo protettore non si limitano alla data del 25, ma hanno inizio alcuni giorni prima. Il ricco programma prevede: concerti musicali, mostre, spettacoli di strada, rappresentazioni teatrali, giochi pirotecnici e tanto altro.
La città si accende di colori, suoni e luci, (come le magnifiche proiezioni multidimensionali sulla Cattedrale); insomma, qualcosa di unico che riesce a catturare le emozioni di turisti e residenti.
Infine, dopo aver detto quando è San Giacomo, citiamo il momento culmine del culto al Santo, che avviene nel momento in cui il 25 luglio cade di domenica (ciclicamente ogni 6,5,6 e 11 anni). In tale eventualità viene istituito l’Anno Santo e aperta la Porta Santa della Cattedrale di Santiago di Compostela.
San Giacomo il Maggiore: oltre la leggenda
Come spesso accade nelle biografie dei personaggi che hanno avuto un ruolo prominente, anche in quella di San Giacomo si mescolano storia, leggenda, credenze e mito.
Allo stato attuale, non esistono prove certe della presenza in Spagna di San Giacomo il Maggiore. Come accade per tutte le reliquie, anche i dubbi sui resti custoditi a Santiago di Compostela sono innumerevoli, così come i nuovi studi che provano a confutare o smentire ciò che si tramanda da secoli.
In ogni caso, indipendentemente dall’attendibilità storica, San Giacomo e le sue gesta rappresentano un simbolo di coraggio e devozione, una fonte d’ispirazione per i pellegrini di ieri e di oggi.
