
Se almeno una volta ti sei chiesto il motivo del rapporto così stretto tra Spagna Cammino di Santiago e pellegrinaggio, scoprirai che questa correlazione affonda le sue radici nella storia stessa del Cristianesimo e dell’Europa così come la conosciamo.
La naturale collocazione del Cammino di Santiago in Spagna può essere fatta risalire a molti secoli fa, in quanto l’apostolo Giacomo, inviato nella penisola iberica per evangelizzarne la popolazione, dopo la morte venne sepolto sul suolo spagnolo. Infatti, secondo una tradizione consolidata, queste figure così importanti trovavano sepoltura nel luogo in cui avevano dato un prezioso contributo alla diffusione della religione cristiana.
Come raccontiamo nell’articolo sulla storia del Cammino di Santiago, la leggenda vuole che furono le persone a lui più devote a trasportarne le spoglie sino alle coste della Galizia, luogo in cui ebbero inizio le numerose vicissitudini che riguardano Santiago e la conseguente influenza che egli ebbe su tutta la penisola iberica e sull’Europa. Per approfondire puoi anche leggere il nostro articolo sul Codex Calixtinus.
Nei secoli successivi, le ripercussioni e le trasformazioni che originò il Cammino di Santiago nei confronti della Spagna non furono solo di natura religiosa, fu infatti proprio grazie ai pellegrinaggi che si edificarono chiese, monasteri, ospitali, ponti e costruite o ampliate città e insediamenti.
Un aspetto che ebbe notevole importanza fu la presenza, in qualità di pellegrini, dei monarchi dei più importanti regni dell’allora Spagna cattolica, da Alfonso VI di Castilla Y León a re Sancho el Mayor di Navarra, per non parlare di Sancho Ramírez di Aragón e Navarra.
Questi re illuminati si profusero nel favorire le opere infrastrutturali utili al Cammino e, come nel caso di Alfonso VII, addirittura si fecero proclamare re nel santuario di Santiago di Compostela. In ultimo, enorme influenza ebbero anche gli ordini religiosi che fondarono ospitali per accogliere i pellegrini, unitamente a grandi personalità dell’epoca che percorsero il Cammino di Santiago, come San Francesco nel 1214.
* immagine di copertina: una delle porte della città di Lugo
Un Cammino che unisce i popoli e forgia l’Europa

É opinione diffusa di molti studiosi nonché di eminenti personalità (come non citare Goethe che affermò: “L’Europa è stata fatta andando in pellegrinaggio a Compostela”), che il Cammino di Santiago ha avuto un’influenza piuttosto marcata nella formazione di una coscienza europea in Spagna e non solo.
La presenza di pellegrini provenienti da tutto il continente ha favorito nel tempo l’integrazione e lo scambio di culture e sensibilità differenti, l’apertura di rotte commerciali e la scoperta, da parte degli abitanti delle altre nazioni europee, di luoghi e popolazioni soggiogate per quasi otto secoli dalla dominazione musulmana.
Questo processo di “completamento” tra Spagna Cammino di Santiago e popoli europei, ha portato tra l’altro all’acquisizione di nuovi metodi costruttivi e alla contaminazione degli stili architettonici. Ogni pellegrino che percorre questo itinerario millenario, avrà infatti la possibilità di apprezzare queste influenze ammirando le varie strutture religiose e istituzionali, edificate in gotico francese e barocco spagnolo.
Il Cammino di Santiago, particolarmente l’itinerario Francese, nonostante le alterne fortune causate da vicissitudini quali guerre o dittature, è gradualmente divenuto un percorso spirituale che accomuna i popoli europei, unendoli negli ideali di fratellanza, condivisione e altruismo.
In epoca contemporanea, la diffusa attenzione ai temi spirituali, all’ecologia e al vivere slow sia in Spagna che in altri paesi, sta radicalmente aumentando l’interesse verso il Cammino di Santiago, con il conseguente sviluppo di nuovi itinerari o la riscoperta di antichi percorsi. Se vuoi saperne di più, puoi dare un’occhiata all’articolo sui cammini spirituali in Europa e nel resto del mondo.
Il Cammino di Santiago in Spagna: un percorso di crescita culturale ed economica
Grazie alla costante crescita della popolarità del Cammino di Santiago, arrivata persino a rivaleggiare con i ben più blasonati pellegrinaggi di Roma e Gerusalemme, il numero di persone in cammino iniziò a salire notevolmente. Questo fenomeno interessò ogni classe sociale, diffondendosi anche tra coloro i quali non potevano permettersi costose spedizioni in Terra Santa per le Crociate al fine di ottenere l’indulgenza plenaria.
La massiccia percorrenza degli itinerari e la conseguente necessità che i pellegrini potessero contare su servizi adeguati (prevalentemente vitto e alloggio) favorì il rapido sviluppo dei commerci e delle strutture adibite all’accoglienza, come i tipici ostelli del Cammino di Santiago.
Un rilevante fattore di crescita economica si ebbe proprio dall’indotto collegato all’allestimento di questi edifici, dalla manodopera occorrente alla costruzione, alla produzione e/o approvvigionamento dei materiali edili.
In ultimo non può non essere citato l’intero ecosistema di attività artigianali e commerciali legate agli oggetti distintivi, all’equipaggiamento (per quanto spartano) di cui i pellegrini necessitavano sul Cammino di Santiago e al settore alimentare.
Arrivando ai giorni nostri, considerato l’ingente numero di presenze sul Cammino di Santiago (più di 350000 nel 2019 secondo le statistiche) e la massiccia diversificazione delle esigenze dei pellegrini, l’apporto economico è divenuto sempre più rilevante e ha originato una consistente crescita particolarmente del settore alberghiero e della ristorazione.
L’influenza del Cammino di Santiago nel nord della Spagna

Nonostante vi siano numerosi itinerari che attraversano anche altre zone della Spagna, come il Cammino de La Plata, la maggior parte dei percorsi del Cammino di Santiago è nel nord del Paese. Qui infatti esiste il Cammino Primitivo, il primo tra quelli utilizzati dai pellegrini per giungere alla città di San Giacomo.
La rete di questi itinerari venne sviluppata e percorsa prevalentemente a partire dall’XI e XII secolo, divenendo la principale via di sviluppo della zona settentrionale del paese, grazie alla presenza di servizi come i luoghi di cura, chiese, ponti e strade facilmente transitabili. Queste condizioni hanno favorito nel tempo gli scambi commerciali con i territori oltre la barriera naturale costituita dalla catena dei monti Pirenei.
Questa evoluzione continua tutt’oggi, grazie anche ad alcuni avvenimenti che hanno segnato Spagna Cammino di Santiago e comunità locali in profondità negli ultimi decenni:
- Il riconoscimento del Cammino di Santiago come Itinerario Culturale Europeo da parte del Consiglio d’Europa nel 1987;
- L’attribuzione da parte dell’Unesco del riconoscimento quale Patrimonio Culturale dell’Umanità nel 1993;
- La visita di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale della Gioventù nel 1994.
- Il verificarsi degli anni santi, ricorrenze che si manifestano ciclicamente ogni 6, 5, 6, 11 anni, da cui scaturisce un vertiginoso aumento dei pellegrini in cammino.
Ognuno di questi fattori ha contribuito allo sviluppo economico e all’aumento degli occupati nelle comunità autonome, particolarmente in quelle attraversate dal Cammino Francese: Navarra, La Rioja, Castilla y León e Galizia.
