
Eccoci puntuali al secondo appuntamento bimestrale della nostra selezione di notizie riguardanti il Cammino di Santiago. Il mondo che gravita attorno al celebre percorso, ricco di storia e tradizioni, offre infatti numerosi spunti di riflessione e news interessanti.
Per raccontare del Cammino di Santiago novità e storie degli ultimi anni, intraprenderemo un viaggio tra racconti e testimonianze dei pellegrini, curiosità e aneddoti e infine cronaca e articoli che ci hanno colpito.
Oggi ti segnaleremo quattro storie:
- quella di Stefania, che grazie alla Via di San Giacomo ha reagito e ritrovato forza e determinazione;
- poi l’avventura di Francesco, che con la sua perseveranza ha superato ostacoli apparentemente insormontabili
- il rapporto con il Cammino di uno sportivo conosciuto in tutto il mondo come Craig Hodges;
- il cammino di Don Raffaele Sarno.
Cammino di Santiago novità: non dimenticare di dare un’occhiata al primo numero della nostra rassegna!
La storia di Stefania

La prima storia ci riporta tra le montagne della Valle Stura, a Farigliano, il piccolo paesino in provincia di Cuneo dove ha vissuto Stefania con i genitori sino all’età di 16 anni. La sua vita subisce una svolta decisiva in seguito alla loro separazione, un avvenimento che porterà notevoli cambiamenti e metterà a dura prova l’equilibrio raggiunto.
Stefania decide di seguire suo papà Mario, trasferendosi a Valloriate, un piccolo centro a circa un’ora di distanza. In questo piccolo borgo, condivide con il padre l’amore per la montagna, passando le sue giornate tra passeggiate nei boschi, escursioni e compiti da svolgere dopo la scuola.
Sembrava che avesse davanti un periodo di quiete e serenità, ma la vita decide di strapparle il suo punto di riferimento, il suo papà, che la lascia a causa di un tumore che sembrava ormai sconfitto. Questo avvenimento la costringe ad affrontare da sola un futuro ancora tutto da programmare.
A questo punto, decide di realizzare un sogno che coltivava da tempo: fare il Cammino di Santiago e mettere in pratica con tutte le sue forze gli insegnamenti trasmessi dal padre, cercando di lasciarsi alle spalle ogni negatività. Durante tre lunghi mesi di cammino, Stefania intraprende il viaggio più importante e impegnativo: ritrovare sé stessa.
Un’esperienza in cui avrà modo di riflettere a lungo, che le donerà il giusto impulso per portare avanti un progetto di vita. Tornata da questa avventura ricaricata, comincia a coltivare le passioni che teneva in servo: l’amore per l’artigianato e la passione per l’alpinismo.
Compra una vecchia macchina per creare tessuti e comincia a realizzare capi in maglia, riuscendo così anche a sostenersi economicamente con la vendita online. L’altro obiettivo da raggiungere sarà riuscire a passare le selezioni per i corsi da Guida Alpina.
Lungo il suo viaggio, Stefania ha raggiunto la giusta dose di caparbietà che non può mancare alle persone che devono contare soltanto sulle proprie forze per realizzare i propri sogni. Un cammino che, similmente a quello di Santiago, si rivelerà colmo di soddisfazioni e lascerà una traccia indelebile nel suo percorso di vita.
Puoi vedere i lavori di Stefania sul sito Knit4aDream e seguire la sua passione per la montagna nel blog Vita in Montagna.
Francesco e il Cammino in carrozzina elettrica: una storia da raccontare
La storia di cui ci occuperemo adesso è una vera lezione di vita per tutti, particolarmente per coloro che sono messi a dura prova da limitazioni fisiche gravi. Uno dei principi fondamentali che la vita ci insegna nel suo dipanarsi, è la constatazione che sono proprio le difficoltà a forgiare il carattere di un essere umano e che, per superarle, l’unico modo è quello di agire con caparbietà e determinazione.
Francesco Forgione, ha fatto di questi fondamenti la sua ragione di vita. Portatore dall’infanzia della sindrome di Duchenne, questo ragazzo di 24 anni ha deciso che non sarà la malattia neuromuscolare di cui soffre a orientare le sue scelte, ma la sua volontà. Proprio per questo si è posto un obiettivo importante: percorrere il Cammino di Santiago.
Oltre alla determinazione che non lo ha fatto arretrare davanti a nulla, Francesco sa che può contare sull’aiuto dei suoi familiari e di tanti amici, che lo hanno accompagnato con amore e dedizione.
Così è iniziata l’avventura di Santiago on Wheels, che ha coinvolto una squadra affiatatissima composta dalla famiglia e da altri membri che si sono occupati dell’assistenza e della parte tecnica. Eh sì, perché oltre alla soddisfazione di compiere il Cammino di Santiago, il secondo obiettivo di Francesco consiste nella realizzazione di un documentario che possa far intuire a coloro che lo vedranno quanto sia stato difficile ma gratificante terminarlo.
Il percorso prescelto è un tratto del famoso Cammino Francese, da Sarria a Santiago. Iniziato a fine agosto 2022 da Ancona con un camper attrezzato, è proseguito dalla cittadina della Galizia con la carrozzina elettrica. Non sono mancate le difficoltà, come quelle causate dal maltempo e dal fango, che hanno talvolta costretto Francesco e i suoi accompagnatori a utilizzare la carrozzina senza l’ausilio della forza motrice elettrica.
Ma tutto è andato per il meglio, sino all’emozionante arrivo in Plaza do Obradoiro dinanzi alla magnifica Cattedrale di Santiago di Compostela. Qui Francesco ha portato a termine il suo sogno, ma il risultato importante a cui mirava era mandare un messaggio forte e chiaro: con la giusta determinazione e le persone importanti a fianco, non c’è nulla che possa essere considerato impossibile!

L’uomo che diede una lezione a Michael Jordan: Craig Hodges
Appartenere al mondo dorato dei grandi assi dello sport non sempre equivale a condurre una vita “perfetta” come ci si aspetterebbe, dedicandosi unicamente a fama, successo e soldi. Per alcuni, la popolarità è così preponderante da far perdere di vista la solidarietà e le doti importanti come altruismo e fratellanza.
Craig Hodges sicuramente non è mai appartenuto a questa categoria, infatti, all’apice della carriera, ha visto spegnersi la stella del successo per aver anteposto al tornaconto economico le doti morali. Proveniente da una famiglia dove il rispetto, la gratitudine e l’amore verso il prossimo rappresentano valori imprescindibili, Craig ha sempre avuto ben chiara in mente l’importanza di aiutare e rispettare gli altri.
La sua carriera raggiunse l’apice nell’NBA, nella mitica squadra dei Chicago Bulls, dove vinse il campionato americano per ben due volte di fila nel 1991 e 1992. Un periodo d’oro che negli stessi anni lo fece diventare una stella dell’NBA Three-point Shootout (la gara del tiro da tre punti).
Nonostante questo, fu sufficiente una critica a Michael Jordan per non aver preso posizione a favore degli afroamericani dopo il brutale assassinio di Rodney King a causare l’assenza di proposte d’ingaggio e la sostanziale fine della sua carriera da professionista di spicco.
Ma cosa c’entra Craig con il Cammino di Santiago? Grazie alla sua passione e alla sua rettitudine morale, lo sportivo è infatti un simbolo ideale per impersonare i valori promossi dall’iniziativa “El Camino acaba en Obradoiro”, che da 7 anni fa compiere un tratto del Cammino ad alcuni personaggi famosi.
Quando il club dell’Obradoiro (Cab), una squadra di pallacanestro nata nel 1970 a Santiago di Compostela, invitò Craig Hodges a partecipare, egli ne fu lusingato. L’interesse per la Spagna e i pellegrini di varie religioni è sempre stato presente in lui, per cui vivere questa nuova ed emozionante esperienza è stata un’occasione unica per esprimere quella parte di sé più profonda e autentica.
Craig ha camminato per cinque tappe lungo il Cammino Portoghese, sino all’arrivo dinanzi alla Cattedrale di Santiago di Compostela. All’età di 61 anni, dopo una brillante carriera prima come giocatore e successivamente come allenatore, non poteva esserci occasione più bella per dimostrare quanto la solidarietà e l’altruismo siano un faro che illumina la vita di ognuno di noi.
Cammino di Santiago novità: don Raffaele e la strada verso San Giacomo

Le ragioni che spingono a compiere il Cammino di Santiago sono, da sempre, innumerevoli e di varia natura, ma, la motivazione che rispecchia le origini di questo pellegrinaggio è certamente da ricercare nell’ambito religioso e spirituale. Nulla di più naturale, quindi, se a compierlo sia un religioso.
Oggi raccontiamo la storia proprio di uno di questi, don Raffaele Sarno, sacerdote dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Nonostante coltivasse questo sogno da tempo, l’opera da lui svolta presso la Caritas Diocesana e le carceri lo assorbiva parecchio. Questo ha causato per molto tempo il sistematico rinvio della partenza.
In seguito alla conferma del solo incarico di cappellano della Casa circondariale maschile e femminile di Trani, don Raffaele sentì forte l’esigenza di fare una pausa per ricaricarsi, realizzando il desiderio di compiere un’esperienza come il Cammino di Santiago.
Forte del suo passato da podista, decise di mettersi in cammino il 9 agosto 2022 scegliendo il Cammino Francese con partenza da Saint Jean de Port.
Ma l’idea d’interrompere il contatto con i fedeli, seppur per un breve periodo, proprio non gli andava giù: il lavoro incessante con i detenuti, incentrato soprattutto sul reinserimento socio-lavorativo, non poteva certamente consentire pause. Ecco che il sacerdote ha avuto l’idea di tenere un diario di viaggio, corredato da foto e riflessioni, documentando il suo viaggio sul suo profilo Facebook.
In pratica, ha trasferito il suo impegno quotidiano lungo i sentieri del Cammino, trasformandolo in una sorta di catechesi itinerante. Un’esperienza sicuramente non facile, poiché la stanchezza e gli inevitabili imprevisti lungo il percorso hanno messo a dura prova la resistenza di don Raffaele.
Nonostante questo, le sollecitazioni e l’incoraggiamento di tutti i lettori hanno donato nuova linfa al sacerdote, che ha compiuto gli 800 km sino a Santiago in 26 giorni e con una media di ben 32 km al giorno. Durante la sua giornata in Cammino, trovava posto la preghiera, ma non solo: meditazione con la comunità cristiana, momenti di convivialità e soprattutto i contatti umani.
Il Cammino di Don Raffaele ha avuto una notevole risonanza a livello mediatico, con grande sorpresa da parte del sacerdote, che non pensava di ottenere simili consensi. L’arrivo presso la Cattedrale che contiene le spoglie di San Giacomo è stato così emozionante da riuscire a cancellare tutti i momenti difficili, lasciando il posto a una gioiosa e rinnovata spiritualità.
Cammino di Santiago novità e notizie: appuntamento a dicembre!
