
Ognuno di noi interpreta il viaggio in modo differente: alcuni lo intendono come un periodo di relax assoluto in strutture all inclusive, altri come un’occasione per immergersi nei costumi e nella cultura del posto, altri ancora come una stimolante avventura (come i viaggi zaino in spalla) che fa della limitata pianificazione l’essenza stessa della vacanza.
Non esiste, a nostro avviso, una modalità “giusta” di viaggiare, di essere turista, (anche se negli ultimi anni quest’ultimo termine viene stranamente rappresentato con accezione negativa); ma semplicemente una scelta libera che tende a soddisfare nel modo più attinente possibile i bisogni di svago di una persona.
Tra le tipologie di viaggio, oggi abbiamo scelto di parlare di una figura che a noi affascina molto: quella del backpacker, cioè colui\lei che ha scelto di fare dello zaino il proprio compagno di avventure, spostandosi in modo economico e nel massimo rispetto delle comunità locali.
Il backpacker decide di mettersi in cammino per scoprire il mondo o almeno una parte di esso, senza ansie da orari, tour o troppi bagagli; un semplice zaino, scarpe comode e tutta la libertà e l’avventura che si possa desiderare.
Ma chi è il backpacker? E perchè viaggia così?
Ma quindi: chi è il backpacker? Non c’è un’unica risposta. Infatti, volendo tracciare un profilo netto di questa figura, possiamo cominciare dicendo che tra le prime caratteristiche spicca la propensione ai viaggi lunghi, in giro per il mondo, talvolta anche senza una meta ben precisa.
Spirito d’avventura e di adattamento non possono mancare, poiché il nostro viaggiatore con lo zaino parte soprattutto con l’obiettivo di scoprire i luoghi, conoscere nuove culture e godere delle bellezze della natura portando con sé l’indispensabile.
Altro aspetto importante è quello legato ai costi sostenuti per viaggiare: di frequente si associa il backpacker a colui che non ha denaro sufficiente per una vacanza “normale”; diversamente, oltre a un approccio totalmente diverso dal classico tour organizzato, è anche un modo differente di spendere. Si tralascia il superfluo, privilegiando le piccole attività che aiutano l’economia locale invece dei giganti dell’ospitalità.
I backpacker e le loro motivazioni
Vediamo adesso le sei ragioni principali per le quali i backpacker privilegiano questa tipologia di viaggio.
- Voglia di avventura: un’esperienza con così pochi vincoli non può che riservare infinite possibilità, sarà poi una scelta personale quali di esse cogliere o trascurare. L’avere con sé solo lo stretto indispensabile, consentirà di fare affidamento sulla capacità di arrangiarsi, permettendo di cavarsela in ogni condizione, con le proprie forze o un aiuto altrui. Particolarmente per chi è molto giovane, questi aspetti possono diventare sinonimo di esperienza e crescita personale.
- Il distacco: riuscire a staccare dall’ordinario, prendendo le distanze dalla monotonia o dai ritmi frenetici che si vivono giornalmente. Questa modalità di viaggio rappresenta una preziosa occasione per calarsi in una dimensione a misura d’uomo e dai ritmi lenti. Il senso di libertà che si assapora nei viaggi zaino in spalla ripaga abbondantemente dei piccoli inconvenienti e della fatica con cui quotidianamente bisogna fare i conti.
- Anno sabbatico: non appena terminati gli studi e conseguito il diploma, non è raro che i giovani (particolarmente nei paesi anglosassoni), sentano la necessità di vivere un periodo caratterizzato da viaggi ed esperienze. Spesso viene fatto da backpacker, viaggiando zaino in spalla attraverso città e paesi profondamente diversi dal proprio.
- Ritrovarsi: l’opportunità di guardarsi dentro e capire cosa è realmente importante per sé, difficilmente ciò può presentarsi se non si viene a creare lo stato emotivo giusto. Camminare e viaggiare in solitaria permette di riflettere e ripensare con uno sguardo “da lontano” a ciò che angoscia o smarrisce. Un viaggio zaino in spalla o un pellegrinaggio come il Cammino di Santiago possono apparire come viaggi compiuti all’esterno, ma, in realtà, si finisce per farli dentro se stessi.

- Il contatto umano: viaggiare da backpacker significa anche confrontarsi in modo più profondo con le persone che si incontrano. Viaggiare zaino in spalla spingerà, volente o nolente, a parlare di più con le persone, chiedere indicazioni, aiuto o, semplicemente, condividere la stanza di un ostello. Questo interfacciarsi con gli altri, apprezzandone le diversità, sarà uno dei fattori che influenzerà maggiormente il viaggio, divenendo l’aspetto più significativo e pregnante della propria scelta.
- La semplicità delle cose: viaggiare con lo zaino in spalla, portando con sé esclusivamente l’indispensabile, fa scaturire apprezzamento per ciò che si ha. Anche gli aspetti meno considerati, come il silenzio, una mano tesa, il profumo della terra bagnata, la gentilezza di uno sconosciuto, saranno significativi e cadenzati come la lentezza dei passi. In fondo, ci si renderà conto che ciò che serve davvero può stare interamente in uno zaino.
Da dove partire per organizzare i viaggi zaino in spalla?
Se c’è un aspetto che il backpacker può tranquillamente trascurare nell’organizzare il suo viaggio, rispetto a tutti gli altri viaggiatori “classici”, questo riguarda senz’altro la dettagliata pianificazione e prenotazione di tutti i luoghi in cui si recherà. L’approccio è orientato alla rilassatezza e alla flessibilità, quindi, a meno che non ci siano motivazioni oggettive, è consigliabile non definire dettagliatamente ogni spostamento.
I più esperti sapranno cavarsela improvvisando al momento quale mezzo di trasporto scegliere o dove fermarsi per la notte, sfruttando le occasioni che si presenteranno al momento; i principianti potranno affidarsi alla loro intraprendenza e alla buona sorte. Ma per non sfidarla troppo, meglio seguire i consigli per viaggiare low-cost.
Una discreta conoscenza della lingua inglese (puoi testare le tue conoscenze minime con il test che troverai nell’articolo su come comunicare nel Cammino di Santiago!) non potrà che rendere più agevole, nel complesso, la gestione di tutta l’esperienza.
Destinazioni ed equipaggiamento
Ma quali sono le migliori destinazioni per chi viaggia zaino in spalla? E come sceglierle? Considerando che la priorità è fare un viaggio economico, da questo punto di vista non ci si può sbagliare, visto che esiste un indice molto attendibile su quali siano le città meno costose per i viaggiatori con lo zaino: il “The backpacker index”.
Se sei alla ricerca di destinazioni per il tuo prossimo viaggio zaino in spalla, potresti iniziare a valutare i suggerimenti dell’articolo scritto da Lonely Planet. Sullo stesso sito, troverai una miniera di risorse per i backpackers, anche se solo in inglese.
Di fondamentale importanza, invece, risulta essere l’organizzazione dello zaino e di tutto l’equipaggiamento da portare: indipendentemente dalla destinazione e dalla durata del viaggio, le regole basilari prevedono lo stretto necessario utile a soddisfare le esigenze di prima necessità.
Bisogna sempre fare attenzione al peso, privilegiando gli oggetti leggeri e versatili, così come l’abbigliamento tecnico. A questo proposito, ti consigliamo la lettura dell’articolo del sito Ti porto via con me, contenente un elenco completo e dettagliato di tutto ciò che bisogna portare con sé nei viaggi zaino in spalla il giro per il mondo.
Se hai difficoltà a preparare lo zaino ed è la prima volta che lo fai, PackPoint è l’app che fa per te. Ti guiderà nella scelta stilando una lista delle cose necessarie in base alla destinazione, al tempo di permanenza, alle condizioni metereologiche previste in quei giorni e anche in funzione del tipo di viaggio (affari, avventura, divertimento ecc..). La trovi su Play Store.
Risorse utili per i backpacker

Che tu sia alla prima esperienza o che abbia già fatto viaggi di questo tipo, non fa mai male avere qualche consiglio in più per orientarsi nel mondo dei backpacker.
Nonostante l’improvvisazione sia uno degli elementi dominanti, informarsi sui luoghi e sui servizi offerti lungo la strada può aiutare a destreggiarsi meglio, evitando così eventuali (troppi) imprevisti.
Vogliamo a questo proposito suggerirti alcune risorse utili che potrebbero rivelarsi preziose in caso di necessità:
- Se il tuo viaggio zaino in spalla dovesse essere piuttosto lungo, potresti abbinare la scoperta di posti nuovi a un periodo di “lavoro” (solitamente 4-5 ore al giorno) in cambio di vitto e alloggio e a volte un rimborso. Ci riferiamo a siti piuttosto famosi come Workaway e Worldpackers; entrambi sono a pagamento (€49 all’anno) ma valgono sicuramente la spesa! Un’ alternativa gratuita è Hippohelp. Se invece volessi provare un’esperienza in una fattoria biologica, utilizzando permacultura e coltivazione sostenibile, puoi fare riferimento a WWoof.
- Se hai necessità di prenotare un ostello (consigliato nei periodi più affollati e nelle grandi città) ti consigliamo il sito Ostellidellagioventù e Hostelworld. Hai la tenda? Vuoi provare una sistemazione alternativa? Beh, allora GardenSharing fa proprio al caso tuo!
- Altra possibilità è CouchSurfing: per quanto abbia subito dei cambiamenti e sia diventato a pagamento, è un sito storico che si basa sul principio dello scambio dell’ospitalità. In pratica coloro che accedono a questa piattaforma hanno la possibilità di offrire o ricevere gratuitamente un posto per dormire (divano o letto) a casa delle persone del luogo.
Il backpacker: un viaggiatore in libertà

Insomma, come hai potuto vedere quello del backpacker è davvero un mondo sfaccettato, ricco di possibilità e occasioni.
Il viaggio zaino in spalla può essere ritagliato su misura di ognuno e, per questo, non ha confini di età con i quali dover fare i conti. L’importante è essere organizzati, flessibili e adattare le proprie esigenze al contesto, così da ottenere un’esperienza appagante e libera.
Per approfondire il mondo dei camminatori zaino in spalla e backpacker, abbiamo realizzato due interviste: una a Fabio Sansone e l’altra ad Andrea Sacchet. Leggendole potrai iniziare a farti un’idea direttamente dalle parole di chi predilige questa tipologia di viaggio.
Se volessimo definire la filosofia del backpacker potremmo racchiuderla in poche parole: indipendenza, libertà, scoperta, bellezza. Nello zaino, oltre al necessario, c’è tutto un mondo senza confini né limiti, colmo di esperienze e avventure tutte da vivere.
