
Foto di: Eskil Roll/ Stolavways.com.
Nel momento in cui si parla di escursioni e cammini, spesso si citano i tracciati più famosi e frequentati, come il Cammino di Santiago e la Via Francigena. Ma, per quanto percorrere questi cammini almeno una volta sia un’esperienza da provare, orientarsi verso sentieri meno battuti può essere un modo per scoprire nuovi luoghi ed evitare l’affollamento dei più noti al grande pubblico.
Oggi faremo proprio questo tipo di viaggio, e, dopo aver parlato tempo fa della Rota Vicentina in Portogallo, ci dirigiamo a nord parlandoti di un percorso che attraversa un territorio magnifico come quello norvegese: il Cammino di Sant’Olav.
Questo itinerario, in realtà, può essere considerato più una rete di strade che un percorso unico con un solo tracciato, poiché vengono riconosciute numerose vie che attraversano Svezia, Danimarca, Norvegia e addirittura Finlandia, che ricalcherebbero i percorsi compiuti dal Santo durante la sua vita.
Parliamo adesso del Cammino di Sant’Olav vero e proprio, un’esperienza che si rivelerà indimenticabile e che ti consentirà di scoprire la Norvegia più autentica e meno battuta dal turismo di massa.
Alla scoperta di Sant’Olav: la storia
Iniziamo la nostra avventura lungo il Cammino di Sant’Olav, ponendoci la domanda più ovvia: perché si chiama così? La risposta è piuttosto scontata, poiché i sentieri che percorreranno i pellegrini seguono i passi compiuti dal Santo, cioè Olav Haraldson, vissuto tra il 995 e il 1030.
Durante la sua vita avventurosa, colui che sarebbe diventato santo fu un personaggio estremamente importante per la Norvegia, considerato un eroe dell’indipendenza nazionale, primo legislatore e fondatore del regno.
Haraldson si interessò precocemente alla fede cristiana, anche se venne battezzato solo nel 1014 a Rouen. Due anni dopo, non appena fu nominato re, impose il culto di questa religione alla popolazione.
Ammirato in vita per le sue gesta, in seguito alla sua morte nel 1030 durante la battaglia di Stiklestad la fama di Olav crebbe esponenzialmente. Ciò avvenne anche a causa della devozione a lui riservata dai fedeli cristiani, che, riconoscendo nella sua intercessione un esito miracoloso, contribuirono a favorirne la canonizzazione.
Si narra che sul luogo della sua morte, si verificarono alcune guarigioni miracolose riconducibili al monarca. Ecco dunque cos’è il Cammino di Sant’Olav: un percorso compiuto a titolo di pellegrinaggio per rendere omaggio ai resti di questo grande personaggio storico, custoditi nella Cattedrale di Trondheim (in norvegese Nidarosdomen).
Per quanto riguarda l’attuale percorso, i numeri dei pellegrini in cammino sono ancora relativamente bassi, ma è un cammino giovane, infatti i tracciati sono stati segnalati e definiti solo recentemente.
Vediamo adesso tutti i dettagli utili ai pellegrini per compiere il Cammino di Sant’Olav, passo dopo passo.
Gli itinerari del Cammino di Sant’Olav in Norvegia
Considerata la difficoltà piuttosto accentuata di questo percorso, è consigliabile che la preparazione sia accurata e pianificata con largo anticipo. Ecco, dunque, che diventa fondamentale informarsi sull’itinerario, allenarsi, valutare le difficoltà e rifornirsi adeguatamente di tutto l’occorrente.
Entriamo nel vivo di questo percorso, osservandolo più da vicino: come farlo, l’equipaggiamento, gli alloggi e tutte le informazioni utili sull’organizzazione e lo svolgimento del Cammino di Sant’Olav.
Passeremo in rassegna i vari aspetti del nostro viaggio analizzando tutte le possibili informazioni utili sia a chi è già un esperto camminatore, sia a chi intende diventarlo; non prima però, di aver fatto una breve descrizione di questo pellegrinaggio decisamente fuori dal comune.
Cammino di Sant’Olav tappe e numeri
Inaugurato da poco più di vent’anni, questo percorso è stato riconosciuto (al pari della Via Francigena e del Cammino di Santiago) Grande Itinerario Culturale dal Consiglio d’Europa nel 2010.
I pellegrini avranno numerose alternative tra i numerosi percorsi che attraversano la Norvegia, anche se il tracciato principale collega Oslo a Trondheim. Lungo tutto il tragitto, avrai il privilegio di godere di panorami di spettacolare bellezza e città colme di storia e cultura.
Nonostante possa essere meno conosciuto e quindi poco battuto rispetto ad altri, il Cammino di Sant’Olav potrà offrire la giusta occasione a chi desidera immergersi in un sentiero tranquillo che ripagherà con le sue bellezze l’impegno e la fatica.
I percorsi e le tappe del Cammino di Sant’Olav

Il Cammino di Sant’Olav in Norvegia è costituito da 8 differenti percorsi a piedi che si intrecciano con altri provenienti dalla Svezia. Vediamoli in dettaglio:
- Il Sentiero Gudbrandsdalen – Il percorso di San’Olav più lungo (643 km, 32 tappe) che collega Oslo a Nidaros (oggi Trondheim). È il tracciato più popolare e richiede circa 4 settimane intere per essere completato; è scelto da circa il 70% dei pellegrini.
- St. Olavsleden: Il tragitto prevede un inizio in Svezia, a Selånger in Svezia a Stiklestad in Norvegia (580 chilometri, 30 tappe). È un percorso dall’altro valore simbolico, perché questa è la via dell’ultimo viaggio di Olav Haraldson prima della storica battaglia di Stiklestad nel 1030 dove perse la vita.
- Østerdalsleden: vivi la natura incontaminata sul sentiero Østerdalen, il più selvaggio dei sentieri di pellegrinaggio norvegesi (320 chilometri in 21 tappe). Questo percorso è consigliato agli escursionisti più esperti ed è consigliato solo nel periodo estivo.
- Nordleden: partendo dalla chiesa di Gloshaug, passa attraverso Stiklestad prima di arrivare a Trondheim (135 km in 7 tappe).
- Romboleden: questo percorso è il più antico sentiero di pellegrinaggio in Norvegia, ma è stata un’importantissima via di scambi culturali e commerciali con la Svezia. La maggior parte del tragitto (150 km in 7 tappe) attraversa montagne e boschi e in alcuni punti è indispensabile la tenda per mancanza di alloggi. Solo per pellegrini esperti.
- Il sentiero Borg: un magnifico sentiero che attraversa il sud-est del Paese, ideale da fare sia a piedi che in bicicletta. La strada ti condurrà lungo un paesaggio vario, tra campi e colline, per circa 176 km percorribili in 9 tappe.
- Valldalsleden: percorrendo questo itinerario, avrai l’occasione di ammirare uno dei simboli della Norvegia: i fiordi. Percorribile in 7-8 tappe per un totale di circa 150 km, dopo essere partito da Valldal, il sentiero termina sul Monte Dovre; qui confluisce nel più conosciuto Gudbrandsdalen.
- Tunsbergleden: questo percorso inizia in prossimità del fiordo di Oslo, a Larvik, e in 9 tappe e 190 km ti porterà a Baerum attraverso piccoli centri, campagne e campi. Un itinerario rilassante e a misura d’uomo.
I sentieri che abbiamo elencato attraversano la Norvegia, ma non sono gli unici che seguono le orme di Sant’Olav.
Un altro itinerario molto frequentato è quello che va dalla Svezia sino a Trondheim, tagliando trasversalmente i due Paesi per un totale di 580 km circa. In questo caso partiresti da Selånger. Puoi trovare maggiori informazioni in questo sito.
Se invece volessi davvero vivere un’avventura unica, potresti optare per la St. Olav Waterway, un percorso che parte dalla Cattedrale di Turku in Finlandia, e, attraverso le isole Åland raggiunge la Svezia a Grisslehamn in circa 625 km. Da lì, sarà possibile proseguire verso Trondheim, per un totale di ben 1200 km circa.
I pellegrini e il Cammino di Sant’Olav in Norvegia: info e guida

Dopo aver visto del Cammino di Sant’Olav tappe e percorsi, iniziamo adesso a focalizzare la nostra attenzione sugli aspetti fondamentali del Cammino di Sant’Olav che riguardano più da vicino il pellegrino:
- Difficoltà del percorso, periodo ideale e segnaletica.
- Vitto e alloggio
- Equipaggiamento e attrezzatura.
- Credenziale e arrivo a Trondheim.
Prima di addentrarci nei dettagli, diciamo che questo cammino può essere portato a termine da tutti, a patto che si abbia un allenamento adeguato al percorso prescelto. Altro elemento da tenere in considerazione riguarda la limitata presenza di pellegrini, per cui valuta attentamente se preferisci partire da solo o meno.
Difficoltà del percorso, periodo ideale e segnaletica
Il primo dubbio che sorge nella mente del pellegrino è: il Cammino di sant’Olav sarà adatto a me? Ce la farò?
Questo itinerario richiede un buon allenamento preventivo per alcuni dei suoi percorsi, di livello esperto per altri (per farti un’idea, puoi consultare il nostro articolo sull’allenamento per il Cammino di Santiago, anche se il Cammino di sant’Olav ha un livello di difficoltà maggiore).
Informati a fondo prima di partire, magari proprio collegandoti al sito ufficiale, consultando le pagine social o acquistando una guida aggiornata.
Il periodo consigliato per compiere il cammino di Sant’Olav è senza dubbio quello che intercorre tra maggio e fine agosto o da giugno a fine agosto per i percorsi che prevedono un’altitudine maggiore. In ogni caso, è sempre preferibile tenere d’occhio le condizioni meteo.
Se dovessi trovarti in Norvegia nel mese di Luglio, non perderti il grande festival, l’Olavsfestdagene, che si svolge a ridosso del 29 del mese a Trondheim, giorno in cui si festeggia Sant’Olav.
Il Cammino è ben segnalato, i percorsi sono contrassegnati dal logo del pellegrinaggio rappresentato dalla croce di Sant’Olav, un marchio gestito dal National Pilgrim Center che permette, tra l’altro, di scaricare le mappe relative al percorso; sarà possibile, così, rendere la percorrenza più agevole avendo a disposizione aggiornamenti in tempo reale.
Questo soprattutto perché, nel tempo, sono state aggiunte ulteriori tappe sfruttando sentieri ormai in disuso e, pertanto, i cippi non riportano sempre il corretto chilometraggio.
Mangiare e dormire lungo il Cammino di Sant’Olav

Se hai deciso che la tua prossima avventura sarà il Cammino di sant’Olav, ti consigliamo di scegliere il Sentiero Gudbrandsdalen, perché più frequentato e dotato di maggiori servizi per il pellegrino.
Non avrai grandi difficoltà a trovare alloggi lungo la strada, visto che il percorso offre molti ostelli, alloggi in parrocchia, oltre a fattorie (disponibili ad ospitare pellegrini come attività secondaria), B&B, rifugi e Gapahuker (ripari aperti e tettoie). Ti consigliamo, comunque, di contattare sempre l’alloggio in anticipo e prenotare il pernottamento consultando il sito web di Pilgrimsleden.
Se invece volessi vivere la tua avventura immerso nella natura, potresti prendere in considerazione l’idea di dormire all’aperto, in tenda. In Norvegia è consentito il campeggio libero per cui potrai piantare la tua tenda o bivacco senza problemi.
Durante i tratti più isolati o montani, può capitare di non trovare luoghi in cui acquistare provviste, per cui ti consigliamo di portare sempre con te qualche snack e acqua in quantità adeguata.
In caso di bisogno, potrai però contare sulla disponibilità della gente del luogo che, presso le numerose fattorie a conduzione familiare che incontrerai, ti offrirà l’occasione di gustare ottimi piatti realizzati con i prodotti del territorio.
In ultimo, ed è l’alternativa che noi preferiamo e consigliamo, c’è la possibilità di preparare e condividere il pasto serale all’interno delle cucine presso gli ostelli che le mettono a disposizione.
L’attrezzatura per il Cammino di Sant’Olav in Norvegia
Per quanto riguarda l’equipaggiamento da portare con sé, in questo paragrafo cercheremo di darti un’idea con una lista che comprende ciò che non deve mancare nello zaino per il Cammino di Sant’Olav.
Ovviamente, un fattore fondamentale per portare a termine il cammino è il contenimento del peso, perché qualora fosse eccessivo potrebbe portare ad avere problemi alla schiena, alle gambe e ai piedi.
Altro elemento fondamentale è che tutto l’equipaggiamento sia testato a fondo prima di partire, possibilmente proprio durante l’allenamento. Particolarmente per ciò che riguarda le scarpe, non partire mai con un paio appena acquistato.
Vediamo dunque cosa portare per il Cammino di Sant’Olav:
- Una buona giacca anti-vento, impermeabile e con il pile interno staccabile (così potrai usarlo per mantenerti caldo e risparmierai un capo da mettere nello zaino);
- Un paio di sovra-pantaloni impermeabili, due pantaloni da trekking con cerniera da trasformare in pantaloncini all’occorrenza;
- 3 magliette maniche corte\lunghe in funzione della stagione;
- Ghette escursionistiche per affrontare i sentieri fangosi;
- Scarpe da trekking impermeabili (alte\medie in funzione delle preferenze e della stagione);
- Un paio di sandali/scarpe comode come ricambio e relax dopo una giornata di cammino;
- Sacco a pelo con indice di calore adeguato alla stagione;
- Zaino da trekking da 35 a massimo 50 litri (una volta riempito, dovrebbe pesare non più del 15% del peso corporeo).
- Bastoncini da trekking;
- Qualche metro di corda, sapone di Marsiglia e mollette leggere in alluminio;
- Una federa in tessuto leggero, una tuta\pigiama per dormire e biancheria (3-4 paia di slip in microfibra)
- Un asciugamano grande, uno piccolo (entrambi in microfibra), beauty per l’igiene personale e ciabatte doccia;
- Calze tecniche (almeno 3-4 paia), guanti, cappello di lana e sciarpa\scaldacollo;
- Piccolo kit medico, ago e filo;
- Smartphone con applicazione specifica del Cammino di Sant’Olav (come questa per dispositivi Apple), carica batteria, powerbank e auricolari;
- Per la stagione calda, occhiali da sole e crema solare;
- Cappello a falda larga\berretto;
- Borraccia, torcia da testa, tappi per le orecchie.
Dai un’occhiata alla lista del Cammino di Santiago, dove troverai altre idee su cosa portare, senza esagerare però!
L’attestato, i costi e le ultime informazioni

Che tu abbia deciso di percorrere per intero il Cammino di Sant’Olav o soltanto in parte, l’emozione per aver raggiunto la meta, arrivando a Trondheim, sarà davvero straordinaria.
Se vuoi, potrai anche compiere questo pellegrinaggio in più parti, completando così il cammino in un arco di tempo più lungo.
Durante il cammino potrai far apporre, negli ostelli e in molti altri punti di interesse, i timbri sulla credenziale che avrai ritirato al Centro del Pellegrino di Oslo.
In ogni caso, se volessi ritirare l’attestato di fine pellegrinaggio presso la Cattedrale di Nidaros a Trondheim, dovrai far apporre i timbri tappa dopo tappa. Analogamente alla Compostela del Cammino di Santiago, per ottenerlo sarà necessario percorrere almeno gli ultimi 100 km del Cammino di Sant’Olav.
Per quanto riguarda i costi, come potrai immaginare la Norvegia non è un paese economico, per lo meno considerando la media dei salari italiani. Attualmente, si potrebbe stimare una spesa giornaliera di circa €60-70 al giorno, soggiornando solo negli ostelli e evitando di mangiare presso i ristoranti, se non occasionalmente.
Per questo motivo, ti consigliamo di acquistare il cibo nei mercati e, se possibile, cucinare in ostello.
Infine, se non lo conoscessi già bene, ti suggeriamo di ripassare la lingua inglese, in quanto sarà l’unico modo di comunicare con gli altri pellegrini e con gli abitanti (posto che tu non conosca il norvegese!).
L’arrivo a Trondheim e la fine del pellegrinaggio
Dopo aver portato a termine il Cammino di Sant’Olav, è praticamente impossibile non fermarsi qualche giorno per visitare la città di Trondheim, così da recuperare le energie e godersi appieno le bellezze di questa città!
Tra l’altro, se avessi scelto il periodo che intercorre tra fine settembre e fine marzo, potresti avere la fortuna di assistere allo straordinario fenomeno dell’aurora boreale.
Altrettanto emozionante sarà visitare la Cattedrale gotica di Nidaros, o Nidaros Domkirke, il più grande edificio medievale presente in Scandinavia. Costruita a partire dal 1070 sulla tomba di Sant’Olav, fu devastata più volte da parecchi incendi e, per questo, risulta oggi una mirabile combinazione di stili architettonici.
Per ultimo, ma non per importanza, ti consigliamo di assaporare le prelibatezze della cucina locale: le specialità norvegesi spaziano di pietanze a base di selvaggina, cacciagione, agnello, frutti di mare e pesce, il tutto bagnato dalle ottime birre artigianali locali.
Se invece volessi un’alternativa per passare una giornata diversa, potresti goderti un picnic nella piccola isola di Munkholmen, una meta molto amata da turisti e residenti.
Infine, ti abbiamo riservato due curiosità. La prima è che tradizione vuole che si cammini intorno alla Cattedrale per tre volte prima di entrare, la seconda è che esiste un Cammino di San Olav anche in Spagna, da Burgos a Covarrubias!
Ti lasciamo con il video sul Cammino di Sant’Olav pubblicato dal canale Youtube “Un Fotografo in Cammino”. Per quanto la strada percorsa sia quella che parte dalla Svezia e non il sentiero unicamente norvegese, siamo sicuri che sarà utilissimo per calarti nell’atmosfera di questo cammino!
L’utilizzo delle foto presenti in questo articolo è stato gentilmente concesso dal Nasjonalt Pilegrimssenter.
