Il Cammino di Santiago percorso Francese: i territori
Lungo gli 800 km che si susseguono nel Cammino Francese (anche se sul numero esatto dei chilometri ci sono e ci saranno sempre innumerevoli diatribe…), attraverserai tutto il nord della Spagna, quattro comunità autonome e praticamente ogni tipologia di territorio: altopiani, montagne imponenti, boschi rigogliosi, città antiche e tantissimo altro!
Una particolarità del Cammino Francese che sperimenterai è che avrai sempre il sole alle spalle la mattina e lo vedrai tramontare di fronte a te la sera; questo perché segue una perfetta linea da est a ovest nella stessa direzione dell’itinerario. Questo percorso è detto anche “via lattea” proprio perché la direzione seguita corrisponde alla scia luminosa che la nostra galassia imprime in cielo e che gli antichi pellegrini seguivano per orientarsi nelle notti estive.
Attraversando questi territori, ti accorgerai che ognuno ha le proprie caratteristiche, che scoprirai pian piano, passo dopo passo. Tra queste vi sono anche quelle gastronomiche, in quanto oltre il menù del pellegrino del Cammino di Santiago, la ricca e deliziosa cucina tipica offre ottime pietanze per soddisfare tutti i palati!
Infine, considerando che saranno un fattore molto importante nella pianificazione delle tappe, troverai la descrizione delle principali alture che dovrai affrontare lungo il Cammino Francese.
* immagine di copertina: il Monastero di Samos.
«Si viaggia non per cambiare luogo, ma idea».
(Hippolyte Taine)
Il territorio e le comunità autonome
Il Cammino di Santiago percorso Francese inizia tradizionalmente dal paesino francese di Saint-Jean-Pied-de-Port e già, dopo pochi chilometri, ti porterà a varcare il confine e ad entrare in territorio spagnolo. Qui attraverserai quattro diverse comunità autonome, ovvero la Navarra, la Rioja, Castilla y León e la Galizia, di cui le ultime due suddivise in ulteriori provincie.
I paesaggi che si susseguono durante il Cammino sono vari e ognuno di essi ha la propria storia e le proprie peculiarità. Passeremo infatti dalle zone montane della Navarra alle dolci colline della Rioja, dagli altipiani assolati delle mesetas castigliane con le loro distese dorate di frumento ai profumati boschi di eucalipto e alle alte scogliere della Galizia.
Le Comunità autonome: la Navarra

La Navarra è una comunità situata a nord della penisola iberica, con circa 640.000 abitanti sparsi in 272 comuni, ma quasi un terzo di questi abita nella sua capitale, Pamplona. Confina a nord con la Francia, tramite la catena montuosa dei Pirenei, un’imponente barriera naturale. Questa comunità, tra le più antiche di Spagna, un tempo era formata dal Regno di Pamplona e come lingua madre aveva la lingua basca (euskera), come sancito dal re Sancio IV nel 1167.
Per tutta l’antichità fu teatro di vicissitudini storiche, conquiste e alterne fortune, prima con i Romani e successivamente con gli Arabi. La popolazione di questa comunità autonoma è stata fortemente influenzata da questi avvenimenti e dalla sua posizione geografica, ma sicuramente il modo migliore per conoscerla è immergersi nei suoi costumi, nelle sue tradizioni rurali e popolari.
A causa della bassa crescita demografica, le città e i paesi sono molto vivibili e tranquilli, ma allo stesso tempo frizzanti grazie ai molti turisti presenti, particolarmente a Pamplona. Tra i luoghi da non perdere troviamo sicuramente la foresta di Irati, tra le più vaste d’Europa, che si trova vicino al confine francese, e Roncisvalle, luogo di un’affascinante leggenda del Cammino Francese.
Altri luoghi di interesse, sia lungo il Cammino Francese che fuori, sono El Valle de Baztán, Zugarramurdi, Estella, El Castillo de Olite, la Plaza Mayor di Pamplona, le montagne Las Bardenas Reales e il Museo Perurena. Da non sottovalutare la tradizione culinaria della Navarra, con grande varietà di carni squisite e deliziose verdure portate direttamente dai campi della Ribera e gli ottimi vini. Le festività principali sono il 3 dicembre, festa di San Francesco Saverio patrono della Navarra e, a Pamplona, il 6 luglio la festa di San Firmino.
Quest’ultimo è un avvenimento famoso in tutto il mondo, grazie al cosiddetto encierro, la corsa dei tori tra le vie cittadine durante la quale questi animali sono obbligati a percorrere la distanza che intercorre tra il recinto in cui sono rinchiusi e l’arena in cui si svolgerà la corrida. Durante questo percorso e sino alla plaza de toros, solitamente si lasciano liberi i tori, così che – incitati dalla folla – inseguano liberamente le persone che decidono di sfidarli cercando di evitarne le robuste corna.
Le Comunità autonome: La Rioja

La Rioja è una comunità autonoma e storica regione della Spagna che fino al 1980 veniva chiamata Logroño, dal nome della sua città più importante. È circondata dalle comunità autonome dei Paesi Baschi a nord, Navarra a nord-est e Castilla y León a sud e ovest. Geograficamente fa parte della valle del fiume Ebro ed è inoltre attraversata da sette altri corsi d’acqua che scendendo dalle montagne confluiscono in esso, motivo per cui a volte ci si riferisce a La Rioja come “La de los sietes valles”, ovvero “Quella delle sette valli”.
La sua storia è incentrata sulle strade che la attraversano, trovandosi infatti all’incrocio di due vie importanti, quella del Cammino di Santiago (percorsa da Celti, Goti, Franchi e Sassoni) e quella proveniente dal Mediterraneo attraverso il fiume Ebro (battuta da Iberici, Romani e Arabi). Questo aspetto ha fatto sì che la regione fosse al centro d’intensi scambi economici e culturali.
La Rioja, già dai tempi dei Romani, fu occupata principalmente da due tribù di origine celtica, mentre l’invasione araba all’inizio dell’VIII secolo causò un periodo di incursioni e guerre con i regni cristiani. Precedentemente La Rioja faceva parte della regione storica di Castilla la Vieja, come anche Logroño, mentre la provincia venne istituita per la prima volta nel 1833 e trasformata successivamente in comunità autonoma il 9 giugno 1982, con capoluogo Logroño.
La maggior parte della popolazione de La Rioja è dedita alla lavorazione dei terreni agricoli dove vengono coltivati prevalentemente viti, cereali e prodotti orticoli lungo il fiume Ebro e i suoi affluenti, i quali sono stati canalizzati e utilizzati per l’irrigazione tradizionale. Questo ha fatto sì che questa comunità autonoma diventasse un luogo di produzione molto famoso per la qualità dei suoi vini, che vengono esportati in tutto il mondo.
Assolutamente da non perdere sono: il capoluogo Logroño, splendida città che si trova sulle rive del fiume Ebro, crocevia di storia e cultura; la famosa cantina Muga, dove si può degustare un vino la cui assoluta qualità è riconosciuta internazionalmente; ed, infine, il Parco Naturale della Sierra de Cebollera o Valdezcaray.
Anche la gastronomia è molto rinomata: meritano un assaggio il manzo Cameros e le famose costolette di cordero (agnello) alla griglia, così come le ottime verdure della zona. Le feste principali sono quella di San Barnaba, celebrata l’11 giugno, la festa di San Matteo e quella della Vendemmia, che si protrae dal 16 al 23 settembre.
Le Comunità autonome: Castilla y León

La Castilla y León è una comunità autonoma della Spagna, formata da 9 province: Salamanca, Zamora, León, Palencia, Burgos, Soria, Segovia, Ávila e, infine Valladolid. Si trova nella zona nord-occidentale della penisola iberica: confina a nord con le Asturie, la Cantabria e parte dei Paesi Baschi, a sud con Estremadura, Castilla La Mancha e la Comunità di Madrid, a est con La Rioja e Aragona e ad ovest con la Galizia e il Portogallo.
Le sue terre sono caratterizzate da ampie pianure e altipiani, resi molto fertili grazie all’incessante lavoro dell’uomo, che ha fatto dell’agricoltura la principale attività economica della comunità. Attraversando questo territorio, il pellegrino si troverà in mezzo a sconfinate distese di coltivazioni e infiniti sentieri bianchi che rimarranno impressi nella mente e che varieranno nei colori in funzione delle stagioni.
È una delle comunità autonome della Spagna che ha contraddistinto e influenzato maggiormente la storia e la cultura del paese e questo elemento fondamentale si riflette largamente ancor oggi su tutto il patrimonio artistico che la caratterizza. La Castilla y León ha un’estensione di quasi 95.000 km2 e una popolazione di più di 2 milioni e mezzo di abitanti, attestandosi come la più grande comunità del paese e la sesta più popolosa.
Una delle caratteristiche che la rende unica è il fatto che possieda la stragrande maggioranza del patrimonio architettonico, artistico e culturale dell’intera Spagna, che comprende, tra gli altri, castelli, musei e cattedrali. Il valore storico-artistico di molti di questi luoghi è confermato dal fatto che sono stati riconosciuti come siti patrimonio dell’umanità, tra i quali spiccano le città di Ávila, Segovia e Salamanca.
Da non perdere la magnifica cattedrale di Burgos (dove riposa El Cid Campeador) e le spettacolari vetrate multicolore della cattedrale di León, entrambe visitate ogni giorno da pellegrini provenienti da tutto il mondo e diretti a Santiago de Compostela. Merita assolutamente una visita anche il sito archeologico di Atapuerca, patrimonio Unesco e luogo di ritrovamento di una mandibola appartenente a un ominide vissuto 400.000 anni fa, il più antico reperto contenente DNA umano mai scoperto.
La festività più importante cade il 23 aprile, festa della comunità autonoma, celebrata in ricordo della sconfitta subita dagli eserciti delle Comunità castigliane di Villa e Tierra nella battaglia di Villalar durante la rivolta dei Comuneros, nel 1521.
Le Comunità autonome: la Galizia
La Galizia è una delle 17 comunità autonome che formano la Spagna e si compone di quattro province: La Coruña, Lugo, Ourense e Pontevedra. Si trova nella zona nord-occidentale della penisola iberica e confina a nord e ovest con l’Oceano Atlantico, a sud con il Portogallo e, infine, a est con le Asturie e la Castilla y León. I galiziani fanno risalire la loro origine culturale alle tribù celtiche che iniziarono a stabilirsi nella regione intorno al 1000 a.C., raggiungendo il loro massimo splendore tra il 600 e il 25 a.C., fino a quando la Galizia cadde sotto il potere dell’Impero romano.
Si creò così una fusione di culture che caratterizzerà questa regione per tutta la sua storia. Un’altra influenza importante è da attribuirsi alla fondazione del Regno svevo nel 411 d.C., che rimase in piedi fino al 585, anno della conquista da parte dei Visigoti. Con l’occupazione musulmana della penisola iberica meridionale dal 711 e il successivo smantellamento del Regno visigoto, la Galizia iniziò a consolidarsi come uno dei principali regni cristiani, in particolare proprio grazie ai pellegrinaggi a Santiago de Compostela.
Quella che oggi conosciamo come comunità autonoma, fu successivamente annessa alla Castiglia (Spagna) nel 1486: fu l’inizio dei cosiddetti “Secoli oscuri” (Séculos Escuros). Sin da allora e fino ai giorni nostri, la Galizia ha tentato più volte di riconquistare la propria indipendenza o perlomeno di raggiungere una maggiore autonomia, perdendo la sua denominazione formale di “regno” solo nel 1833.
Nel 1931 vi fu un tentativo fallito di proclamare una Repubblica galiziana, ma solo a partire dal 1981, con l’approvazione dello “Statuto galiziano dell’autonomia”, è stata garantita alla Galizia una certa facoltà di autogoverno nel quadro dello Stato spagnolo, il quale aveva da poco avviato il processo di democratizzazione in seguito alla caduta del regime di Francisco Franco.
Molti sono gli elementi che rendono davvero unica questa comunità e il suo capoluogo Santiago di Compostela; uno di questi è il numero di lingue che vengono parlate: galiziano e spagnolo, insieme a un misto di galiziano e portoghese. Sono inoltre famose la musica (come quella suonata con la gaita, la cornamusa tradizionale utilizzata in Galizia e Portogallo), l’arte e la letteratura.
Unitamente a una grande varietà di tradizioni, iniziate già nel Medioevo, sono degne di nota le celebrazioni legate alla festa dell’apostolo Santiago, quella di San Pelayo e la “Festa da Dorna”. Questi aspetti rendono la Galizia una delle destinazioni turistiche preferite in tutta la Spagna. Famosi sono anche i suoi boschi di eucalipto, le scogliere a picco sul mare, i tramonti e le spiagge, che rendono indimenticabili i ricordi legati alla visita di questa meravigliosa regione.
Le festività principali sono: il 19 marzo, giorno di San Giuseppe; il 24 giugno, giorno di San Giovanni; il 25 luglio, festa di Santiago Apostolo e dell’indipendenza della Galizia. Quest’ultima è una celebrazione importantissima, che raggiunge il suo culmine tra il 24 e il 25 luglio a Santiago di Compostela. La notte del 24, vengono lanciati gli spettacolari fuochi d’artificio in onore dell’Apostolo, mentre il 25 luglio viene celebrata la messa solenne nella Cattedrale di Santiago, ed è qui che il Re o un delegato della Casa Reale fa l’offerta tradizionale all’Apostolo di Santiago. Il 31 luglio mette fine a queste festività regalando un altro spettacolo pirotecnico.
Le alture del Cammino di Santiago percorso Francese
Un aspetto importante per chi percorre l’itinerario Francese del Cammino di Santiago è certamente l’altimetria: lungo tutto l’itinerario non mancheranno i dislivelli, anche se mai nulla di particolarmente difficile. È chiaro che molti, notando che il punto più alto del Cammino è a solo 1491 metri s.l.m., probabilmente penseranno: «Ma io nel weekend arrivo a 3000!».
Non c’è dubbio che sia così, ma non bisogna mai dimenticare che chi compie questo Cammino per intero percorre 800 km per trenta giorni con uno zaino pesante sulle spalle! Non certo un’impresa impossibile, ma neanche poi così da sottovalutare… I punti più elevati presenti sul Cammino Francese sono:
- il Collado de Lepoeder, m. 1.430 (Via Alta della prima tappa da San Jean Pied De Port a Roncisvalle);
- Passo di Ibaneta, m. 1.057 (Via Bassa della prima tappa da San Jean Pied De Port a Roncisvalle);
- Alto de Erro, m. 801;
- Alto de Perdon, 805;
- Alto Pedraja, m. 1.130;
- Monte Irago, dove c’è la Cruz de Hierro 1.491;
- O’ Cebreiro, m. 1.300;
- Ventas de Naron, m. 702.
Condividi l’articolo con i tuoi amici
Potrebbe anche interessarti: